No, la podoteca non è né una collezione di piedi né il termine che in biologia identifica la struttura anatomica che contiene le zampe di alcune crisalidi, come si potrebbe pensare analizzando la parola in base agli elementi formanti colti podo- e -teca, ma è invece la raccolta dei podcast di una radio!
E’ aperta h24 la #podoteca di #lalinguabatte: nessuna paura di essere scaricata http://t.co/vVfGqKwb4B aspettando la #giornataproGrammatica!
— Radio3tweet (@Radio3tweet) September 21, 2013
La neoformazione podoteca evidenzia il fenomeno di accorciamento che alcuni anglicismi composti subiscono in italiano: viene privilegiato il determinante (pod) anziché il determinato (-cast), una tendenza all’origine di parecchi pseudoprestiti.
Si nota anche che l’elemento formante –teca diventa –oteca, immagino sul modello di altre forme ibride come filmoteca (cfr. anche –opoli in I suffissi degli scandali: –gate e –poli).
Per ora podoteca è un occasionalismo ma credo potrebbe affermarsi perché “suona bene” e risulta trasparente nei contesti in cui è usato..
Vedi anche: Podcast e postcast, per alcune note etimologiche, e Paure moderne: nomofobia per un altro esempio di neologismo ibrido omonimo di termine già esistente.