Vedo pochissima televisione ma quando mi capita di farlo mi piace guardare la pubblicità. C’è davvero un’inflazione di parole inglesi* e a proposito di pronuncia mi ha colpita uno spot di Wind per la tariffa di telefonia mobile All inclusive.
La tariffa viene nominata per la prima volta da una signora anziana che dice al potenziale acquirente “Scelga olìnclusiv”.
Subito dopo una voce maschile fuori campo descrive la tariffa chiamandola invece
“ol inclùsiv”.
Chissà come mai questa scelta, forse per coinvolgere anche chi dice “ìnclusiv”? È un errore di pronuncia abbastanza diffuso, un esempio di ritrazione dell’accento che si fa notare perché sia l’inglese inclusive /ɪnˈkluːsɪv/ che l’italiano inclusivo sono parole con pronuncia piana (accento sulla penultima sillaba) mentre ìnclusiv diventa una parola sdrucciola (accento sulla terzultima). Potrebbe essere una forma di ipercorrettismo, la sostituzione volontaria o anche inconsapevole di una forma corretta, ritenendola errata, con una scorretta. Esempi con nomi propri: “iduard” e “laiam”.
Nuovo post: Collant non è più un francesismo? (esempi di ritrazione dell’accento in altri forestierismi)
* Tutte le tariffe Wind hanno nomi inglesi formati usando solo parole del lessico fondamentale o comunque facilmente riconoscibili da un italiano (fresh, super, big, king, summer, pass, double, international, unlimited, edition, best price), una scelta che funziona bene dal punto di vista E2, cfr. Chime for change, efficace anche in E2?.
Daniele:
A mio parere l’intento e’ di provare empatia per la simpatica vecchina che, nonostante un trascurabile errore di pronuncia, si barcamena bene con l’inglese alla sua eta’.
Licia:
Grazie Daniele, è probabile. Sono però perplessa che abbiano scelto di farlo proprio con il nome del prodotto e non con altre parole, perché secondo me in questo modo lo rendono meno distintivo. O forse vogliono proprio attirare l’attenzione? Bisognerebbe sentire cosa ne pensa qualche esperto di naming, intanto ho raccolto qualche punto di vista nel nuovo post, Ambita ambiguità?
Michele Cortelazzo:
Non so bene cosa avessero in mente gli autori di questo spot. Non riesco a capire se sono dei geni o degli incapaci. Una via di mezzo non la vedo. Oltre alla pronuncia di all inclusiv, c’è una bella contraddizione: la signora all’inizio si rivolge a Panariello con un bel “giovanotto”, poi conclude con un “lo perdoni, è anziano”. E’ una contraddizione voluta, che nasconde una sofisticata tecnica persuasiva o è il frutto di una ingiustificabile sciatteria della sceneggiatura?
Licia:
Davvero viene da domandarsi quale sia il target dello spot, di certo non persone giovani: chi mai vorrebbe identificarsi con il nipote presumibilmente bamboccione che si fa comprare il telefonino (e non uno smartphone) dallo zio di una certa età, se non addirittura il nonno, oltretutto incompetente?
Intanto però la pubblicità non è passata inosservata e siamo qui che ne parliamo… 😉