Frase da un articolo sulla famiglia reale britannica:
Il principe ha potere di veto solo sulle leggi che riguardano direttamente gli interessi della sua famiglia, cioè gli Windsor.
L’articolo gli davanti a Windsor non mi suonava corretto, ma riflettendo sulla pronuncia della parola non ero più del tutto convinta neanche da i, così ho cercato spiegazioni e ho scoperto un esempio di ortografia che può influenzare la grammatica.
Tutte le parole che iniziano per w– sono di origine straniera. La lettera w può avere due pronunce: 1) la consonante [v] come in water (e vaso) e 2) la semiconsonante [w] come in web (e uomo). Che articolo si usa nel caso 2)? Lo spiega il linguista Luca Serianni:
“L’astratta logica grammaticale vorrebbe che davanti a whisky o Webster figurasse lo stesso articolo eliso l’ che tutti adopereremmo davanti a una parola come uomo. In realtà l’uso tende a preferire il, probabilmente perché all’occhio del lettore italiano la lettera w è una consonante, qualunque sia il valore fonetico che ha nella lingua straniera di partenza. Per lo stesso motivo si dice uno swatch, anche se la sequenza dei suoni in [swɔtʃ] è la stessa di suocero: anche in questo caso la lettera w viene percepita, indipendentemente dalla pronuncia, come una consonante e quindi, in combinazione con s, richiede l’articolo lo come in svogliato o svolazzo.” [Grammatica italiana – Garzantine]
Al plurale si dice quindi i weekend, i whisky, i windsurf… e i Windsor.
Vedi anche: Ortografia italiana e prestiti dall’inglese e Lo hashtag, l’hashtag e #ashtag.
.mau.:
c’è qualcosa di simile anche con le parole inglesi che iniziano per h (aspirata). Io non riesco a scrivere “lo hub”, ma probabilmente perché lo pronuncio “làb” (in italiano, intendo, non in inglese)
Licia:
@.mau., la pronuncia di parole straniere in italiano può essere influenzata da fattori diversi, ad es. se il prestito è entrato nell’uso attraverso la lingua scritta o parlata, però la h iniziale rimane sempre muta, a meno che non si voglia optare per una pronuncia affettata, e nello scritto si segue il modello di l’ho, l’ha, l’hanno.
Vecchissimo post: Parla come mangi 1
Mauro:
In realtà water andrebbe pronunicata “uoter”… ma nessuno lo fa…
Saluti,
Mauro.
Licia:
@Mauro, ma ormai è una parola italiana, che non ha nulla a che fare con l’acqua inglese. 😉
Mauro:
Questo è anche vero 😉
Però bidet, parola francese non italiana, quasi tutti la pronunciano correttamente “bidè”.
Questa è discriminazione contro il uoter! 😀
Riccardo Schiaffino:
Il Gabrielli, però, non era d’accordo con Serianni:
L’whisky o il whisky?
* Si deve dire l’whisky o il whisky? La seconda forma è quella che vedo comunemente usata.
È certo la forma più comunemente usata, ma è anche indubbiamente una forma sbagliata. La norma che regola l’uso dell’articolo italiano dinanzi ai nomi stranieri è molto semplice, e non può essere se non la stessa che regola l’uso di questo articolo dinanzi ai nomi italiani. Una delle due: o leggiamo i nomi stranieri (whisky, west, water, week-end, ecc.) come sono scritti (cioè viski, vest, vater, vikend), e allora diremo ovviamente il whisky, il west, il water, il week-end; o li leggiamo come in realtà si pronunziano (uìski, uèst, uotë, uikènd), e allora non avremo altra forma possibile se non l’whisky, l’west, l’water, l’week-end. Chi sostiene il contrario (e non ne mancano) dovrebbe prima dimostrare che in italiano sono preferibili le forme “il uomo” [e] “il uovo”[…]
(Aldo Gabrielli, Si dice o non si dice?, Mondadori, 1969).
Detto questo devo confessare che per quanto sia fedele al Gabrielli anch’io scrivo “il whisky”, ecc. Battaglia ormai persa, questa.
Licia:
Grazie Riccardo. Davvero, quella di Gabrielli è una battaglia persa fin dall’inizio, anche in contesti più controllati come possono essere i libri, come mostra Google Ngram Viewer.