A una bancarella di abbigliamento al mercato, dialogo tra una signora e il commerciante a cui si è rivolta indicandogli una maglia in offerta:
– Come questa avete anche la Perperelle?
– No, mi dispiace, non è una marca che teniamo.
Il commerciante ci ha messo qualche secondo per capire che invece la signora intendeva una taglia, la XXL. Chissà se anche lei era tra quelli che al bar, anni fa, ordinavano la Zup…
Ottobre 2017 – Una vignetta di Wrong Hands intitolata Textual ambiguity:
Vedi anche: Americani e numeri romani
Marco:
Ha ha ha, che forte! Non avrei mai neppure pensato che qualcuno potesse dire “perperelle” (però è una parola che mi piace).
Licia:
@Marco, a me continua a far ridere ogni volta che ci penso. E anch’io trovo che come nome sia molto piacevole (basta non sapere l’etimologia ;-)).
Mauro:
Bellissima. Quella signora è un genio incompreso 😀
Saluti,
Mauro.
Francesco:
APPLAUSI!
Se avessi la disponibilità economica lancerei subito questa marca di abbigliamento in grande stile! PERPERELLE: solo misure x xsone el(l)eganti!
😀
Licia:
😀
Suom(I)taly:
Elle, perelle, perperelle. Non fa una piega. 🙂
mav:
dialogo tra me e la mia compagna, adesso:
* guarda questo post, vediamo se capisci cos’è perperelle; io non ci sono arrivato
– mmh. mi arrendo
* XXL
(risate generali)
* e ci ho messo 5 minuti a capire che zup è seven up!
– Seven… up? Ah. Vuoi dire che non si chiama Zup?
Licia:
Giustificata, se nativa digitale che conosce il Leet speak. 😉
Francesca:
Gira voce che nella mia scuola qualcuno abbia sostenuto un’intera interrogazione sul Risorgimento Italiano… citando Nino Biperio….e prendendo un sonoro 3!! 😉 CIAO