Visioni suine

Paolo mi ha segnalato «Google Glass, I love you», un articolo in italiano di Il Sole 24 Ore che colpisce per il numero di anglicismi superflui (le apps, un pitch da brivido, il solito checkmail, una mail dal subject strano, co-founder e nostro evangelist, il primo sharing automatico, sul search, tutta touch, le breaking news sui Glass sono push ecc.).

Daddy Pig with glassesHo sorriso quando ho visto l’hashtag #troughglass. L’autore lo usa anche su Twitter, quindi non sembrerebbe un refuso: forse non sa che trough in inglese  vuole dire trogolo (cfr. through) o forse il prototipo di Glass che ha ricevuto non risponde al comando OK Glass bensì a OINK Glass?!
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Vedi anche: La singolarità di Google Glass

4 commenti su “Visioni suine”

  1. Marco B:

    A me ha fatto sorridere come in mezzo a tanti anglicismi fioriti ci sia anche una bella mail, purissimo esemplare di itanglese.
    Ogni tanto mi chiedo perché da noi la posta elettronica abbia perso la e. Lo fanno anche i nostri cugini francesi a dire il vero, e la chiamano mèl.
    Ne avevi già parlato?

  2. Licia:

    @Marco B, bella osservazione. Di e-mail e mail non mi pare di avere mai parlato (se non nei commenti qui, ma solo a proposito del genere), però direi che si tratta di un esempio come quelli descritti in nel post di blog?: in inglese la parola mail è polisemica mentre in italiano, come succede di solito con i prestiti, è monosemica e quindi non occorre specificare (un esempio è quello di web browser che in italiano diventa browser).

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