Se vi chiedo di descrivere questa persona a chi non può vedere la foto, qual è la prima parola che vi viene in mente?
È l’immagine che illustra La copertina di Time sui “Millennials” (chi è nato tra la metà degli anni ‘80 e i primi anni di questo secolo) e credo che la maggior parte di noi direbbe subito che la persona è una ragazza. L’articolo italiano la descrive invece come giovane donna, traduzione della descrizione inglese young woman.
In questo caso in italiano si può scegliere tra ragazza, donna giovane e giovane donna, e le ricerche nei corpora di italiano, anche in Google Ngram Viewer, confermano che ragazza ha una frequenza decisamente più alta.
In inglese, invece, in un contesto non informale (come quello della rivista americana) la parola girl sarebbe poco adatta perché potrebbe risultare non politicamente corretta. Lo ha già fatto notare un lettore dagli Stati Uniti in questo commento: “girl” è spesso considerato non PC; in questi casi la parola da usare è “woman” – a prescindere dall’età (contesto: il discorso della vittoria di Barack Obama, che aveva descritto le figlie di 14 e 11 anni come young women).
La sostituzione girl young woman è una tendenza relativamente recente, che evidenzia la continua evoluzione della lingua (diacronia) e altri aspetti sociolinguistici nelle scelte lessicali, ad es. il contesto in cui avviene la comunicazione (diafasia) o altri aspetti situazionali, cognitivi e culturali.
Girl in inglese e ragazza in italiano sono anche un esempio tipico di parole del lessico fondamentale di due lingue diverse che sono considerate equivalenti ma che in alcuni contesti possono avere modalità d’uso e connotazioni differenti che non vanno trascurate da chi traduce.
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Vedi anche: Parole taglienti (chick e woman in una striscia con adolescenti americani) e Femmine, signorine e donne (interferenze dell’inglese nella comunicazione).
Nuovi post: like a girl ≠ come una ragazza e Il curioso caso di girl, “bambino femmina”
Marco:
La prima parola che mi è venuta in mente è “narcisista digitale” 😉
Licia:
@Marco, mi hai fatto venire in mente una cosa notata un paio di anni fa curiosando tra le proposte di alcuni giovani designer a uno dei Fuori Salone [del Mobile] di Milano. Alcuni di loro proponevano orecchini e altri ornamenti, ovviamente molto particolari, e per far vedere ai potenziali clienti l’effetto che facevano una volta indossati non si servivano di banalissimi specchi, bensì di iPad con apposita app.
linus:
Mi chiedevo se “boy” e “girl” coprano lo stesso arco di età, se abbiano un uso analogo e se vengano entrambi percepiti come offensivi, quando riferiti a giovani uomini o donne.
Licia:
@linus, credo dipenda molto dal registro e dal contesto, tra amiche la parola girl non credo possa essere offensiva.
Nelle accezioni generiche, i dizionari monolingui indicano che boy e girl coprono la stessa fascia di età, poi però nell’uso cambiano le accezioni e le collocazioni: ci sono alcuni esempi interessanti in Girls, Uninterrupted.
Riccardo:
Vera la faccenda del “girl” non politically correct. Ma attenzione anche a “woman”.
Nella variante con plurale regolare (womens), sta, infatti, per “taglie forti”.
Ilaria:
Io ho sempre inteso “girl” più come “bambina”, ancorché sia vero che la fascia della prima adolescenza è difficile da definire. “Ragazza” invece lo vedo usato, magari tra amiche, anche per donne adulte chessò, sulla trentina, là dove l’inglese non si sognerebbe di usare “girl”, se non in maniera scherzosa. Idem per “boy”, e quando lo usavo come traduzione letterale di “ragazzo” mi guardavano perplessi.
maxxfi:
Il tono non-PC rimane anche quando girl è parte di una locuzione comune?
P.es. un giornale che incoraggi la squadra femminile locale di un qualche sport potrebbe titolare Go, girls! senza incorrere nelle ire dei lettori PC-sensitive?
Licia:
@Riccardo, grazie dell’esempio, non lo sapevo. A proposito, ho scoperto che in italiano esiste anche il termine taglia conformata che indica una taglia forte (o comoda) riconoscibile dal numero dispari (ad es. 53); da quello che ho capito si chiama così perché le varie misure (ad es. lunghezza manica o larghezza fianchi) sono aumentata in maniera diversa da una taglia all’altra.
@Ilaria, grazie per averlo evidenziato, aggiungo che girl può essere anche una neonata (It’s a girl!).
@maxxfi, direi che in ogni caso dipende dal contesto, dal registro, da chi riceve il messaggio e soprattutto dall’intento comunicativo.
Può essere interessante dare un’occhiata agli usi di girl in inglese negli esempi nel database lessicale Dante.
Mauro:
Visto l’abbigliamento e l’apparente venerazione per lo smartphone, la mia prima reazione è stata “analfabeta digitalizzata”. Poi ho ragionato e capito che certe persone sono sempre esistite e ho cambiato il giudizio semplicemente in “oca” (non è maschilismo: anche tra i maschi esistono miriadi di oche) 🙂
E ora, dopo aver giudicato la foto, vado a leggere quello che hai scritto tu al proposito 🙂
Saluti,
Mauro.
Nautilus (Vilnius):
Licia, tu come interpreteresti l’uso di “girl” e “girls” rispettivamente nel brano di Madonna del 1984 e nel film di Martha Coolidge del 2006?
Licia:
@Nautilus, mi spiace, non conosco il film e non ho mai prestato particolare attenzione alle parole delle canzoni di Madonna, immagino però che si tratti dell’accezione informale “women who engage in the same activity or belong to the same social group” (Dante), quindi un contesto diverso.
Daniele A. Gewurz:
@Riccardo, mi aiuti? Non riesco a trovare un esempio, né di “womans” né di “womens” che non sia un errore per “woman’s” e “women’s”.
Francesco:
Tutto molto (troppo!) interessante, ma pensavo ci fosse un po’ più di “pepe” nel contenuto del post, nel senso che pensavo non si parlasse “solo” di girl vs. woman. Ma questo perché la domanda iniziale è stata fuorviante! La prima parola che ho pensato? Bimbaminkia(!). La seconda? Selfie.
E sì, sono un Millennial. 😀