A cosa associate la parola sommelier?
1 – Nei ristoranti di alto livello, un esperto nella selezione dei vini (per la cantina e per consigliare ai clienti l’abbinamento con le pietanze scelte);
2 – Un degustatore professionale di vini;
3 – Un degustatore professionale di un prodotto enogastronomico liquido (vino, olio, birra, tè, caffè ecc.).
Variazione diacronica
La parola sommelier, entrata in italiano dal francese circa un secolo fa, non ha un’origine molto prestigiosa: ‘conduttore di bestie da soma’; dal latino sagmārius, poi, man mano, ‘addetto ai viveri’ e, quindi, ‘domestico incaricato della tavola’ (vocabolario Zingarelli).
È un esempio dell’evoluzione nell’uso delle parole, che continua tuttora: mi sembra infatti che l’accezione 2 ultimamente stia prevalendo sulla 1, forse anche grazie alla diffusione dei corsi per sommelier. Il significato più generico 3 è invece ancora limitato ad ambiti ristretti e richiede che sia sempre specificato il prodotto alternativo al vino (ad es. sommelier della birra) ma potrebbe estendersi anche grazie all’influenza dell’inglese.
Sommelier in inglese
In inglese la parola sommelier ha un’associazione al mondo della ristorazione (1) più marcata ma si sta diffondendo anche il significato più generico, non del tutto equivalente al 3 italiano, di “esperto che dà suggerimenti ai clienti”, che nella locuzione x sommelier può includere qualsiasi tipo di prodotto enogastronomico, anche solido: si va dai prevedibili tea s. e coffee s. ai più curiosi chocolate s. e ice cream s. e addirittura oyster s. e fish s.
Internet sommelier
In questo contesto diverte la descrizione del pesce d’aprile Google Nose come Your internet sommelier: Expertly curated Knowledge Panels pair images, descriptions and aromas – Google Nose sceglie tra i diversi “sapori” di Internet e ci propone gli abbinamenti migliori.
Temo però che la traduzione italiana non abbia recepito l’ironia e faccia invece pensare a un esperto di vini tradizionale: Il tuo sommelier personale su Internet: immagini, descrizioni e aromi sono abbinati accuratamente nelle schede del Knowledge Graph.
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Vedi anche: Cicerone per gli americani (il sommelier della birra).
Stefano:
Se consideri il sussiego con cui chi di vino ne sa (e mi ci metto senz’altro in mezzo, più per il sussiego che per la competenza!) guarda a chi a malapena ne distingue il colore, forse non c’è stata tutta questa transizione di senso fra “conduttore di bestie da soma” e “espertone che si degna, per un giusto compenso e con malcelata rassegnazione, di effettuare per conto dei poveri ignoranti scelte che non sarebbero in grado di prendere indipendentemente a causa della loro irrecuperabile incompetenza” 🙂
Licia:
“ih oh, ih oh” 😉
AnnaMaria TILOCCA:
E perchè non definire il 2 con la parola “enologo”, lasciando il sommelier ‘sommeiller’ fra bottiglie e bicchieri,
perchè a fine serata, su e giù per le scale
fra ‘bouquet’ di ‘grands crus’e ‘vin un peu bouchonné’, poverello diventa la bestia da soma
e di terminologia se ne frega un bel po’…
Comunque in Francia (dove di vini un qualcosa si sa) l’uso di “sommelier” e di “oenologue” rimangono ben distinti … à chacun son métier !
Isabella:
@AnnaMaria
… si ma “enologo” è chi FA il vino mentre “sommelier” è chi lo ASSAGGIA, RICONOSCE, DISCUTE etc. La definizione numero 2 non descrive un enologo. Un sommelier non neccessariamente conosce tutti i processi e lavori che portano al prodotto finito in bottiglia e l’enologo non neccessariamente è esperto di abbinamenti vino-cibo.
Licia:
@Isabella, grazie per la precisazione che sono due concetti diversi.