Alcuni manifesti elettorali taroccati sono molto creativi, come ad es. la commistione di italiano e inglese che ha trasformato L’Italia che sale in L’Italia for sale. La foto è subito diventato virale ed è stata notata anche da un linguista americano in Language Log, che ha descritto il gioco di parole come Translingual slogan hacking.
Credo che per molti italiani il significato più noto del verbo inglese hack sia l’accezione informatica “ottenere accesso non autorizzato a un computer o a un sistema informatico”, grazie al sostantivo hacker e ai prestiti integrati hackeraggio e hackerare, però non molto utili per interpretare il senso di slogan hacking.
Il verbo inglese hack può avere parecchie accezioni, ma quella primaria è fare a pezzi, da cui derivano vari significati figurati come ad es. mutilare, distruggere, manomettere, modificare rozzamente (senza riguardi e/o facendo danni o abusivamente) ecc.
Le diverse accezioni di hack sono verificabili nel database lessicale DANTE (Database of Analysed Texts of English), una nuova risorsa per la lingua inglese che raccoglie le diverse sfumature di significato di parole e locuzioni inglesi, i loro usi figurati e i contesti d’uso con collocazioni e colligazioni (le strutture sintattiche in cui una parola appare più frequentemente).
DANTE è stato sviluppato per attività e applicazioni lessicografiche, editoriali, di elaborazione del linguaggio naturale e di ricerca e ingegneria linguistica, ma può anche essere usato semplicemente come dizionario avanzato (e dettagliatissimo).
È quindi uno strumento molto utile anche per terminologi, traduttori e insegnanti di inglese: provate a dare un’occhiata ai risultati di ricerca per hacking e a confrontarli con quelli di qualsiasi dizionario monolingue per farvi un’idea.
Rose:
In base ai significati di “hack” (dal diz. Sansoni), potrebbe voler dire che il cartello ha assunto un “taglio commerciale”, una “struttura tipo slogan” o che ne è derivato uno slogan “scadente, da mezza calzetta”. Che ne pensi, Licia?
Licia:
@Rose, non uso i dizionari bilingui molto spesso ma, come ci ripetevano continuamente all’università, preferisco usare i monolingui nella lingua di partenza e in quella di arrivo perché danno molti più esempi e contesti d’uso, e proprio per questo mi piace molto DANTE e in generale tutte le risorse che fanno grande uso di corpora.
Va considerato che associare hacking a slogan è abbastanza insolito anche in inglese, e i dizionari bilingui contemplano solo le accezioni più comuni, spesso senza esempi d’uso, che non sempre si rivelano adatte a interpretazioni specifiche. Credo che in questo caso l’idea sia proprio quella di una modifica palese (“grossolana”) dello slogan originale perché dia un messaggio del tutto diverso da quello previsto, e questo è uno dei significati che può avere taroccamento in italiano.
Nautilus:
@ Rose
Ho fatto una ricerca di “to hack” sui principali dizionari monolingui (tra cui quelli suggeriti da Licia); credo anch’io che la traduzione più corretta in questo caso sia “taroccamento”. Tra l’altro trovo che “taroccamento translinguistico di uno slogan” sia bellissimo!
Licia:
Anche a me piace taroccamento translinguistico! 😉
Aggiungo una frase che mi è capitato di leggere proprio oggi perché è un altro esempio che evidenzia il significato “modificare per scopi diversi da quello previsto” di hack che in questo caso è anche associabile al significato informatico nella sua accezione neutra. Descrive i prodotti Lego Mindstorms, dei kit per costruire e programmare dei robot fatti di mattoncini Lego, sensori, motori e altri dispositivi elettrici ecc., che possono essere usati in modo molto creativo se uno sa dove “mettere le mani”: Since the first version of Mindstorms debuted in 1998, hobbysts have taken advantage of the eminently hackable system to create bots that make pancakes, solve Rubik’s Cubes and turn conventional toilets into robo-flushers.