Riporto due notizie che evidenziano che anche l’aspetto delle parole può essere rilevante.
1 – Per funzionare, la pubblicità Ford con il font di Mercedes e Volkswagen presuppone che il destinatario riconosca immediatamente i tipi di carattere usati dalla concorrenza.
2 – Ha suscitato qualche perplessità la combinazione di maiuscole e minuscole di jOBS, il titolo di un film su Steve Jobs scritto con la j minuscola come la i dei prodotti Apple, perché non rispetta la convenzione di scrittura (camel case) che prevede che il prefisso sia seguito da una parola esistente con la sola iniziale maiuscola. La lettera diversa dalla i invece non risulta anomala, come dimostrano variazioni e giochi di parole molto numerosi, ad es. aBook.
Vedi anche: Caratteri maschili e femminili (connotazioni conferite dall’aspetto dei font), Campo di distorsione della realtà (esempio di iCon, titolo di una biografia non autorizzata di Steve Jobs) e, per sorridere, iHumour.