A proposito di parole o espressioni nate per sbaglio, l’origine del modo di dire andare in brodo di giuggiole non ha nulla a che fare con le giuggiole (o zizzole in alcune regioni). Si tratta di un’alterazione, dovuta a somiglianza fonetica, di brodo di succiole, che in Toscana sono le castagne lessate, in passato una vera leccornia.
Tutti i dettagli in La parola è servita, un nuovo blog dedicato al lessico della cucina italiana, “tanto più vario in quanto legato alla territorialità, alle forme dialettali divenute in alcuni casi sovraregionali, in altri scomparse o presenti nella memoria di pochi”.
Giuggiola e giuggiolo derivano dal latino zizĭphus (cfr. greco tardo zizoulà) attraverso due parole non più esistenti: zizzo diventato in seguito giuggio, di cui giuggiolo è un diminutivo. Anche il nome inglese jujube /ˈdʒuːdʒuːb/ ha la stessa origine, ma attraverso una diversa trasformazione, il latino medievale jujuba, che si ritrova anche nel nome scientifico Zizyphus jujuba.
Giuggiole in Bassa Romagna: zèzzal
Un altro suggerimento di lettura: L’italiano da regionale a virale, un articolo su parole, locuzioni e modi di dire che dalla lingua parlata in un certo ambito, situazione o luogo si diffondono rapidamente in tutto il paese.
Vedi anche: Nespole! per alcuni modi di dire autunnali usati solo in Italia settentrionale.
Silvia Pareschi:
Ma pensa, io invece ero convinta che l’espressione fosse nata proprio per via della dolcezza delle giuggiole. Grazie della segnalazione!
Licia:
@Silvia, mi piace moltissimo la frutta, ma devo dire che le giuggiole mi lasciano alquanto indifferente. Però, pensando sia all’albero che ai frutti, trovo molto efficace il sostantivo giuggiolone :-).
Silvia Pareschi:
È proprio il nome che ha un bel suono evocativo!
Licia:
Esiterei invece a definire “evocativa” questa foto intitolata Brodo di giuggiole che mi ha appena mandato G. in risposta al post. Quando si dice natura morta…