A Witty, Impressive Quotefest, recensione di una nuova raccolta di frasi umoristiche inglesi, mi ha ricordato quanto siano apprezzate le citazioni nei paesi di lingua inglese: vengono pubblicate innumerevoli raccolte di aforismi, quasi tutti i libri hanno un esergo, ai corsi di presentazioni viene suggerito di citare frasi ad effetto ecc.
Continuo a pensare che questo apprezzamento per le citazioni sia un esempio di differenza culturale e che in italiano un uso eccessivo possa invece risultare irritante, specialmente in contesti non letterari. Ricordo, ad esempio, che gli aforismi che apparivano all’inizio di ogni capitolo di un manuale del software americano Publisher erano stati eliminati dalla versione italiana perché sarebbero risultati fuori luogo.
Mi sembra però che l’uso delle citazioni stia aumentando anche in italiano, ad es. ora si trovano in ogni tipo di libro e ne viene fatto sfoggio anche nelle presentazioni. Mi domando se stia cambiando il nostro gusto, e quindi ci sia un maggiore apprezzamento per massime e aforismi in contesti più ampi, oppure se si tratti dell’ennesima interferenza dell’inglese.
Faccio comunque un’eccezione e per una volta supero la mia avversione alle citazioni per riportare la frase del drammaturgo irlandese Brendan Behan che conclude la recensione e che mi pare molto efficace:
Critics are like eunuchs in a harem; they know how it’s done, they’ve seen it done every day, but they’re unable to do it themselves.
.mau.:
boh. A me la citazione aforistica piace, ma non so se è perché sono abituato a leggerle in inglese 🙂
Nautilus:
Nei testi di matematica tradotti dall’Inglese (e in generale in molti testi di argomento scientifico) le citazioni vengono mantenute. Tra l’altro non solo all’inizio del testo, ma spesso anche in apertura di ogni capitolo. Francamente a me la cosa piace moltissimo, specie se gli aforismi sono pertinenti (e quasi sempre lo sono). Si tratta tuttavia di citazioni non umoristiche.
Va da sé che le trovo sensate e utili in un testo di storia della matematica, della fisica, della chimica o della biologia, ma in un manuale di un software mi parrebbero fuori luogo.
Stefano:
😀 In un vecchio fumetto qualcuno, parafrasando un famoso detto, lo completò così: “chi sa fa, chi non sa insegna e chi non sa manco insegnare fa il critico”. Poveri critici!
Rose:
Forse, se mettessero qualche citazione arguta, aforisma o aneddoto sui testi scolastici, i ragazzi starebbero più lì che su Smemoranda (peraltro molto simpatico… appunto).
Licia:
Grazie per i commenti (e la battuta!).
Recentemente a una conferenza ho visto un paio di presentazioni dove in molte slide appariva solo una singola citazione. All’inizio ero incuriosita ma dopo poco la novità è finita e l’effetto su di me sicuramente non è stato quello voluto, tanto che ne sto parlando qui: l’impressione rimasta è che i relatori cercassero di dare autorevolezza al proprio intervento grazie alle parole altrui, con il risultato che rimaneva impressa soprattutto qualche battuta famosa ma non il contributo dei relatori.