Choosy, come dice il ministro Fornero

In un intervento su giovani e lavoro, il ministro Fornero ha dichiarato che i giovani “non devono essere troppo choosy, come si dice in inglese”. Ci hanno dovuto pensare i media a tradurre choosy in italiano: incontentabile, esigente, difficile, schizzinoso. 

La dichiarazione lascia perplessi anche da un punto di vista lessicale, e non solo per  l’ennesimo forestierismo superfluo. In inglese choosy appartiene infatti a un registro informale e quindi non mi è chiaro perché il ministro lo abbia preferito agli aggettivi disponibili in italiano. Forse ritiene che si tratti di una parola prestigiosa?

La scelta mi ha colpita anche perché mi sembra che in inglese, sempre in contesti informali, il sinonimo picky sia più frequente di choosy, che quindi può apparire un aggettivo datato. Ho avuto la conferma* di questa tendenza in Google Ngram Viewer, che indica un “sorpasso” di picky su choosy iniziato all’incirca negli anni ’70 del secolo scorso:

choosy vs picky

Nota: ho escluso dalla ricerca fussy, molto frequente, perché ha un significato più ampio con ulteriori connotazioni e quindi è meno facilmente paragonabile a picky e choosy.
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Veloci analisi diacroniche come questa possono essere utili anche nel lavoro terminologico, come accennavo in Radiografia delle parole. E a proposito di Google Ngram Viewer, c’è una notizia interessante: la settimana scorsa sono stati aggiornati i corpora e le modalità di ricerca e finalmente è disponibile anche un corpus italiano.
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* Si ha un’ulteriore conferma confrontando su Internet le ricerche “too picky” AND job e “too choosy” AND job: quasi un milione di risultati la prima, meno di 60.000 la seconda. Altri dettagli nei commenti qui sotto.
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Altri esempi di tendenze nella formazione e nell’evoluzione delle parole ricavate da Google Ngram Viewer in Paradisi fiscali e parole nate per sbaglio e È davvero un mondo cyber? [link aggiunti].
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19 commenti su “Choosy, come dice il ministro Fornero”

  1. Luigi Muzii:

    La Fornero è un’accademica e, si sa, i testi sacri degli accademici sono in inglese e non troppo aggiornati nel lessico.
    È davvero così importante se abbia preferito “choosy” a “picky”? O piuttosto è importante che abbia preferito nascondersi dietro un forestierismo ben sapendo che il concetto non sarebbe stato ben accolto?
    Semmai si potrebbe riflettere sul parallelo che esiste con l’industria della traduzione, in cui i SLV invitano i freelancer a non essere troppo “picky” perché loro stessi si calano le braghe davanti al primo MLV che capita e questi davanti al primo cliente. E non importa se quest’ultimo si nasconda a sua volta dietro artifici altrettanto penosi.

  2. Licia:

    @Luigi Muzii: credo che i lettori più attenti abbiano capito che l’affermazione del ministro e la differenza di uso tra choosy e picky volevano essere uno spunto per ricordare alcune modalità di ricerca utili anche nel lavoro terminologico e soprattutto l’importante novità di Google Ngram Viewer per l’italiano.

    Sinceramente non vedo il nesso con la differenza tra single language vendor e multi language vendor ma ne approfitto per chiarire il significato degli acronimi (sarebbe stato cortese specificarlo perché non tutti hanno familiarità con il settore citato, che non ha attinenza con l’argomento del post).

  3. Rose:

    Ah, Licia, ti aspettavo al varco col “choosy”! 😀

    In tempi in cui politici e tecnici rischiano di essere contestati, credo anch’io che la Fornero abbia preferito usare un termine inglese che non provocasse subito la reazione degli ascoltatori. Ma anche “picky” avrebbe raggiunto lo scopo.

    Comunque, la traduzione “esigenti” sarebbe stato accolta meglio di “schizzinosi”… Le sarebbe convenuto usare “esigenti” e lasciar perdere l’inglese.

    Non credo che la signora consideri prestigiosa la parola in sè, quanto l’intercalare una parola inglese.

  4. Licia:

    @Rose, mi sembra che tra molti esponenti di questo governo quella di usare parole inglesi sia proprio una mania che, come dicevo in L’invasione degli anglicismi, si può interpretare in diversi modi: snobismo, scarsa sensibilità per le capacità espressive della propria lingua, pigrizia, distanza con l’interlocutore…

    Forse può essere utile aggiungere che il ministro Fornero parlava a un convegno di Assolombarda, un contesto in cui dubito ci fosse un grosso rischio di reazioni a caldo dal pubblico :-). Anch’io penso che se avesse detto esigenti, probabilmente nessuno ci avrebbe fatto troppo caso, invece con la parola inglese ha attirato l’attenzione. E giustamente nella traduzione i media hanno privilegiato un aggettivo con una connotazione informale come in inglese.

  5. Licia:

    Anche su Twitter choosy e picky oggi sono argomento di discussione, tanto che Makkox ne ha ironizzato con una vignetta:

    Il tweet che circola di più è Ma davvero la #Fornero ha detto «choosy»? Il termine corretto è «picky», è proprio ignorante, e vuol fare quella che sa…
    In realtà, choosy non è sbagliato, semplicemente non è la scelta lessicale che verrebbe subito in mente a chi parla inglese (cfr. l’esempio di ricerca nel post: in inglese c’è comunque chi dice too choosy associato a un lavoro, anche se in percentuale molto ridotta rispetto a chi dice too picky).

    E non mi è chiara l’affermazione del giornalista Luca Dondoni, Se invece di "choosy" la sig.ra Fornero avesse scelto "picky" probabilmente questo casino non sarebbe successo. Wrong word big mess, perché sia choosy che picky identificano sostanzialmente concetti equiparabili e sono parole marcate entrambe come parole informali, distinguendosi invece per aspetti diacronici e frequenza d’uso, e quindi in una traduzione italiana verrebbero rese in modo simile.

  6. Carla Crivello:

    @Licia: innanzi tutto, grazie per la segnalazione di Google Ngram Viewer. Per quanto riguarda “choosy”, anche Tim Parks parrebbe concordare. Lo riferisce Jacopo Iacoboni oggi nel suo post “Dal posto fisso ‘monotono’ alla lezione ai ‘choosy'” .

  7. Licia:

    Grazie Carla, mi fa piacere avere la conferma di una persona di madrelingua così autorevole!

    Ho recuperato il commento:

    Eppure, fatto strano ma confermato anche da Tim Parks, scrittore inglese che vive da anni in Italia, e traduttore di Calvino in Inghilterra, gli anglosassoni (specialmente gli americani) quando devono dire esigenti o schizzinosi forse usano “picky”; “choosy” si dice, ma magari non è la prima scelta a cui anche Tim penserebbe.

  8. Nautilus:

    Come nel caso di .mau. prima d’ora non avevo mai sentito né letto il termine “choosy” (a differenza di “picky”). Il “choosy” della Fornero, invece, mi ha fatto pensare immediatamente a “cheesy”, un aggettivo con uno spettro relativamente ampio di significati informali, ma che trovo perfetto per descrivere quelle canzoni romantico-sentimentali che pendono eccessivamente verso il lato sdolcinato, risultando stucchevoli, melense e banali. Ecco, quel “choosy” buttato lì dalla Fornero (e che è parso a tutti fuori contesto) mi è sembrato spiacevolmente “cheesy”.

  9. Antonio:

    La questione di fondo, anche se forse sono nel forum sbagliato, e’ che un Ministro della Repubblica Italiana , che puo’ esprimersi in italiano anche durante gli incontri internazionali e le relative conferenze stampa sceglie un aggettivo inglese durante un intervento pubblico in Italia per sottolineare un suo pensiero che ritengo personale e non condiviso dal Governo nella sua collegialita’. Insomma, il solito pasticcio di chi confonde le proprie opinioni con l’ azione di Governo.

    Aspettiamo adesso delle misure urgenti per disincentivare il “choosismo” e promuovere il lavoro dignitoso di tutti, giovani e meno giovani.

  10. Licia:

    @Stefano, non vorrei che fosse finito nello spam, ultimamente così massiccio che lo cancello senza neanche più controllare se ci sia finito dentro qualche commento vero.

    @Nautilus :-). Aggiungo l’accezione di “non sincero” di cheesy associato a sorriso (smile e grin), che quando si parla di politici…

  11. Rose:

    Ah! ah! Crozza. Era inevitabile. 🙂

    I politici dovrebbero assumere Licia come “tecnico” di terminologia, prima di parlare. Si risparmierebbero qualche guaio.

  12. Licia:

    @Rose e Francesco, come sapete sono affascinata dall’uso delle parole e penso debbano essere usate con attenzione, però ultimamente ho collaborato a un progetto sulla scrittura professionale e uno degli esperti più volte ha invece affermato che le singole parole non sono importanti. Differenze di punti di vista!

    Comunque i politici possono sempre smentire dicendo di essere stati fraintesi. 😉

  13. Gerlando:

    Ho avuto la tua stessa sensazione quando ho sentito la notizia. Cercando (dopo qualche giorno, io ho miei tempi) “choosy vs picky” Google mi ha portato qui.
    Ecco, il problema è che adesso non so come uscirne.
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