Visto da Silvia Pareschi, anche a me è piaciuto il video realizzato da Stefania Da Pont, traduttrice dal giapponese, e Gianpiero Mendini di Origami Videography per il concorso Spot the translator sul tema della visibilità dei traduttori letterari.
Altri dettagli nel blog di Silvia, Nine hours of separation.
Aggiornamento 30 settembre 2012 – In occasione della Giornata mondiale della traduzione, il video di Origami Videography è stato proclamato vincitore del concorso con la motivazione “because of the simplicity and clarity of the message: texts do not translate themselves”. Congratulazioni agli autori!
.mau.:
credo che molti editori non la pensino così.
Silvia Pareschi:
Grazie Licia. Vorrei segnalare anche, per chi frequenta facebook, la pagina “Il nome del traduttore”, che raccoglie le segnalazioni delle – purtroppo numerosissime – recensioni che tralasciano di segnalare il nome del traduttore (segnalazione che, se non bastasse la correttezza professionale, andrebbe comunque fatta per legge).
Valeria:
Sono una studentessa dell’Università di Parma e vorrei segnalare il convegno IL TRADUTTORE VISIBILE che avrà luogo il 26 e il 27 settembre presso il dipartimento di Lingue e Letterature Straniere.
http://www.unipr.it/notizia/26-27-settembre-vi-edizione-del-convegno-il-traduttore-visibile-670669
Complimenti per il blog, molto interessante.
Valeria
Licia:
@Silvia, purtroppo proprio quando i traduttori sono bravi si dimenticano di nominarli… 🙁
@Valeria, grazie per la segnalazione. Ho dato un’occhiata al programma e mi incuriosisce in particolare un intervento dal titolo Web: il miglior amico dell’uomo? Fedeltà ed infedeltà della traduzione in rete. Se ci vai, facci sapere!
Silvia Pareschi:
Insomma, allora tutte le volte che si dimenticano di citare il mio nome devo prenderlo come un complimento? 😉