Torno sulla parola passione per aggiungere un esempio fatto qualche anno fa al convegno Tradurre: formazione e professione, dove ero intervenuta come terminologa di Microsoft.
Avevo parlato di analisi di localizzabilità con vari esempi, tra cui le valutazioni preliminari del testo usato in comunicazioni marketing e pubblicitarie per capire se possa funzionare anche nella traduzione in altre lingue e per altri mercati.
Avevo fatto riferimento specifico alle tagline, le frasi brevi e memorabili che sintetizzano l’essenza di un prodotto o di un marchio, con un esempio allora attuale di Microsoft:
«Il tema Microsoft Your potential. Our passion è stato tradotto letteralmente in alcuni paesi, modificato totalmente dove non avrebbe comunicato lo stesso messaggio e mantenuto in inglese in altri. Una valutazione linguistica può infatti far emergere che nella lingua di arrivo “potenziale” potrebbe evocare significati aggiuntivi legati all’elettricità mentre “passione” potrebbe avere valenze negative (dolore e sofferenza), e può quindi suggerire di mantenere la forma inglese se il mercato è abbastanza anglofilo e l’intera frase risulta comunque trasparente anche con una conoscenza minima della lingua inglese, come in Italia, oppure di creare un messaggio specifico per il mercato locale, come in Russia.»
Un altro esempio di passion usato in una tagline è Passion lives here delle Olimpiadi invernali di Torino. I giochi erano in Italia ma non ricordo di avere visto anche una versione ufficiale italiana della frase, probabilmente per motivazioni simili a quelle descritte sopra.
L’analisi delle diverse accezioni e connotazioni che parole simili possono avere in lingue diverse è sicuramente utile per evitare possibili problemi di decodifica aberrante.
Rose:
Volevo dire qualcosa su “The Passion” di Mel Gibson, ma poi ho visto che c’era un sottotitolo chiarificatore. Vabbe’…
Licia:
@Rose, in effetti in inglese c’è anche il significato di sofferenza ma solo con riferimento alla passione di Cristo; in questo caso si scrive con l’iniziale maiuscola, Passion, immagino proprio per rimarcare la differenza.
Sergio:
Sono quasi sicuro che tutti gli italiani associano alla parola passione un valore positivo e non negativo, quindi usare l’inglese in questo caso è solo per “tirarsela”
Licia:
@
RemoSergio: anche a me susciterebbe qualche perplessità un’azienda italiana che decidesse di usare uno slogan inglese nel mercato italiano, però non credo si possa accusare un’azienda americana e/o che opera globalmente di “tirarsela” se decide di mantenere la propria tagline in inglese, anzi, mi sembra sia la norma in campo tecnologico, basti pensare a Think different (Apple), Connecting people (Nokia), Ideas for life (Panasonic), Life’s Good (LG), sense and simplicity (Philips), you can (Canon) ecc., che non sono state tradotte nemmeno in Francia.Nautilus:
Occhio Licia: hai risposto a Remo volendo replicare a Sergio 🙂
Licia:
@Nautilus, ooops, ho modificato il commento. Mi sono fatta confondere dallo stesso indirizzo email, peraltro molto insolito… 😉