Il nuovo mondo comincia con la e-, un articolo del Portale Treccani, prende spunto dal recente convegno Twiplomacy: la diplomazia al tempo di Twitter, per segnalare il neologismo twiplomacy (da Twitter diplomacy), introdurre il concetto di e-diplomacy e analizzare il prefisso e-.
Viene spiegato che twiplomacy* è un iponimo di e-diplomacy, un concetto che è ormai attestato (ad es. negli Stati Uniti esiste un Office of eDiplomacy dal 2003) anche se si riscontrano sinonimi quali cyber-diplomacy, net-diplomacy e soprattutto digital diplomacy.
L’articolo termina con una breve analisi dell’aspirante prefisso e- con vari esempi di neologismi italiani che ne fanno uso. Viene chiarito che e- “talvolta si limita ad avere il significato di ‘elettronico’ mentre, molto più spesso, attribuisce al nome cui si congiunge il senso di ‘legato alle comunicazioni e relazioni instaurate attraverso la rete telematica’”.
Non sono del tutto d’accordo con la conclusione che e- sia il prefisso più rappresentativo di un mondo “nuovo”, rispetto a una decina di anni fa, in quanto caratterizzato dalle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. In inglese e- è stato molto produttivo fino alla fine del XX secolo ma ultimamente lo è molto meno (ne accennavo qui) e vengono preferiti i neologismi con l’elemento modificatore 2.0 (cfr. il logo del convegno, dove si legge Diplomacy 2.0) o anche con il prefisso i, in uso da quasi 15 anni e non più un’esclusiva dei prodotti Apple (ultimamente però sta perdendo favore). Immagino che queste tendenze verranno presto recepite anche in italiano.
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Vedi anche: i prefissi dell’era di Internet in È davvero un mondo cyber?
Aggiornamento giugno 2015 – Ora si sta diffondendo anche la locuzione hashtag diplomacy, che descrive efficacemente l’uso di Twitter di alcuni politici italiani, in particolare Matteo Renzi.
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* | La parola macedonia twiplomacy sarebbe stata coniata in Italia, al Ministero degli Affari Esteri, in occasione del convegno citato sopra, cfr. anche il sito twiplomacy.it, gestito dall’Ambasciata d’Italia a Washington. I neologismi inglesi relativi a Twitter possono essere formati a partire da tw-, twit(t)- e tweet ma la mia impressione è che si tenda a preferire twit– perché le occorrenze di twitplomacy risalgono al 2010 e al momento sono più numerose. Aggiornamento settembre 2016 – Marco Laudonio segnala che l’origine di Twiplomacy andrebbe invece fatta risalire agli specialisti di PR e comunicazione Burson-Marsteller, cfr. sito twiplomacy.com, e che in francese e spagnolo viene usato l’hashtag #DiploDigital. . |
Vedi anche: Twitterologo e iHumour..
Giorgio:
Temo che il prossimo tormentone sarà “cloud”, che è da tempo stato spogliato di qualunque significato preciso e mi sembra stia uscendo a contaminare anche settori diversi dall’IT.
Enrico:
Anche in italiano ormai si usa di più i che non e-, per esempio ho appena sentito un esempio alla radio alla trasmissione 610, hanno fatto uno sketch comico su iCartolina (“ai-cartolina”).
.mau.:
però ad esempio il “tube” ha solo avuto una fiammata, chissà non succeda lo stesso anche con la nuvola…
Licia:
grazie per gli esempi. Fiammata è una descrizione efficace per descrivere non solo alcuni neologismi ma anche tendenze nella formazione delle parole.
Non sono una grande amante delle citazioni però ho sottomano A Practical Course in Terminology Processing di Juan C. Sager, uno dei testi di riferimento sulla terminologia, e questa mi sembra pertinente:
“The terminology of technology, unlike that of science which, once it has been created, is likely to stay unchanged (at least in the original language), is volatile both in its form and existence because of changes in materials, methods of production, design etc. This lack of stability is accentuated in transferred terminology, i.e. terminology created by secondary term formation from concepts borrowed from another linguistic community”.