Insolita presenza nel bagno di una casa in campagna: dallo scarico del lavandino faceva capolino una lucertola.
Prima di portarla all’aperto l’abbiamo osservata da vicino, incuriositi e divertiti. Questa simpatia spontanea per le lucertole mi ha fatto ripensare a un episodio di parecchi anni fa, protagonista un’irlandese per la prima volta in Italia.
Non dimenticherò mai l’urlo che aveva cacciato quando le si era avvicinata una lucertola sul muretto dove era seduta. In Irlanda non ci sono rettili* e a lei, che pure viveva in campagna in mezzo agli animali, questo doveva essere sembrato una specie di mostro (nonostante le rassicurazioni, è tuttora spaventata da qualsiasi lucertola).
Non conosco nessuna italiana adulta che reagirebbe a quel modo e da allora penso che il nostro atteggiamento positivo verso le lucertole possa essere condizionato dalla lingua: forse è un blando esempio di relatività linguistica?
Lucertola è una parola eufonica, usata in locuzioni con connotazioni positive (essere una lucertola, come le lucertole ecc.). In italiano l’alterazione del nome con un suffisso diminutivo / vezzeggiativo trasmette un giudizio affettivo e, se ci fate caso, quando si indica una lucertola a un bambino piccolo si tende proprio a chiamarla lucertolina.
Dubito che le stesse sensazioni siano condivise anche da un bambino irlandese che impara la parola lizard, peraltro senza esperienza diretta dell’animale.
Tornando agli italiani, ne conosco diversi che invece sono terrorizzati dai gechi. Eppure il geco è un rettile innocuo, non troppo diverso dalla lucertola se non per il nome e per il verso che può fare e che gli ha dato il nome (dal malese gēkoq, voce onomatopeica, attraverso l’inglese).
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* Aggiornamento – Nautilus nei commenti mi segnala che in Irlanda le lucertole invece ci
sono, unico rettile autoctono dell’isola. Meglio che non lo dica alla mia amica!
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Vedi anche: Relatività linguistica e suffisso inglese –ette, Dimmi cosa parli e ti dirò chi sei e Linguaggio e percezione.
Stefano:
In famiglia adoriamo i gechi, non so perché, anche più delle lucertole: ne avevamo uno che era ospite fisso del vetro di una finestra condominiale del nostro palazzo a Roma – stiamo parlando di una palazzina di otto piani in mezzo alla città, niente di bucolico. Il fatto che lui avesse deciso di onorarci della sua presenza nonostante il contesto improbabile lo aveva trasformato in una specie di amico. Comunque, domenica siamo andati a vedere la mostra DEFINITIVA sui gechi (vivi!) al Museum of Science, ce n’erano alcuni che saranno stati lunghi una trentina di centimetri. Una soddisfazione!
Nautilus:
Segnalo che è improprio parlare di assenza di rettili in Irlanda: la lucertola comune (Zootoca vivipara) è presente sull’isola. È in ogni caso vero che non esistono serpenti (eccezion fatta per quelli custoditi nei rettilari o presso privati).
Licia:
@Stefano, anche a me piacciono molto, e sono affascinata dall’idea delle zampette “adesive”.
@Nautilus, grazie della precisazione, ero convinta che non ci fossero (e così diceva anche la mia amica). Probabilmente con tutta l’umidità che c’è vengono fuori solo moooolto raramente. 🙂
Nautilus:
La fonte della mia segnalazione è l’esperienza diretta di mia sorella, che è stata svariate volte in Irlanda nel periodo a cavallo tra anni ’80 e ’90. Le lucertole (di cui anch’io sono un estimatore) ci sono, anche se naturalmente non abbondano come da noi. E purtroppo mancano del tutto i simpaticissimi gechi.
A proposito di questi ultimi… ricordo ancora oggi con piacere una cena di qualche anno fa in un ristorante sul lungomare di Albenga. Uno splendido e pigrissimo geco sul muro della terrazza esterna (dove si trovavano i nostri tavoli) è stato l’attrazione principale di tutta la serata.
Licia:
@Nautilus, pensa che io ho vissuto sei anni in Irlanda e non le ho mai viste (ci avrei fatto caso perché a me le lucertole sono sempre piaciute molto). A quanto pare non sono l’unica ad avere ignorato la loro presenza, ad es. nel sito irlandese Biology.ie si legge “Many people are unaware that Ireland has a lizard in the landscape”.
A Tenerife ho avuto incontri molto ravvicinati con i lucertoloni di una specie locale (in spagnolo lagarto tizón), caratteristici perché hanno squame blu nella parte inferiore del corpo. Durante un’escursione sul Massiccio di Anaga abbiamo scoperto che erano anche particolarmente socievoli, infatti venivano a mangiare pezzi di pane direttamente dalle mani!