In inglese e in altre lingue viene comunemente chiamato taser un tipo di arma che fa uso di scariche elettriche (elettrocuzione) per immobilizzare temporaneamente il soggetto colpito.
Taser è un esempio di marchio registrato che viene preferito ai nomi generici electroshock weapon e stun gun (“che stordisce”). Ha infatti subito un processo di volgarizzazione tuttora contrastato dall’azienda produttrice dell’arma, TASER International, che descrive i propri prodotti come TASER device e TASER smart weapon. Pare però una battaglia persa: in inglese taser è usato ormai da tempo non solo come nome comune ma anche come verbo (transcategorizzazione taser e retroformazione tase), da cui le forme aggettivali tasered e tased.
All’origine del nome c’è un acronimo insolito, Thomas A. Swift’s electric rifle. Fa riferimento a Tom Swift and his Electric Rifle, una storia di una serie per bambini con protagonista un giovane inventore di cui era appassionato Jack Cover, l’ideatore del taser. Altri dettagli in Verbification of a Noun e T.A.S.E.R.
Taser è anche un esempio di backronym (“acronimo inverso”), un acrostico costruito a partire da una parola già scelta per darle un’etimologia plausibile: non è casuale che taser faccia pensare a laser, tecnologia usata per il dispositivo di mira della “pistola elettrica”.
Anche laser è un acronimo (da light amplification by stimulated emission of radiation), a sua volta modellato su maser (da microwave amplification by the stimulated emission of radiation). Deriva da maser anche phaser (photon maser), nome di un’arma fantascientifica di Star Trek poi reinterpretato come phased-energy rectifier per esigenze di copione.
In inglese la vocale tonica di laser, maser e taser si pronuncia /eɪ/, quindi si dice /ˈteɪzə(r)/, mentre in italiano c’è stato un adattamento al nostro sistema fonetico e i tre anglicismi si pronunciano come si scrivono, quindi /ˈtazer/.
Nuovo post: Parole da non confondere: taser e teaser
Tornando alla striscia di Dilbert, si nota che è stata usata la grafia alternativa tazer, probabilmente preferita proprio per questioni di marchio registrato. In italiano potremmo chiamare l’invenzione di Wally taser-fonino, approfittando della flessibilità dell’elemento –fonino che in questo caso potremmo usare per descrivere un oggetto che sembra un telefono.
Stefano:
Credevo che taser fosse proprio solo IL taser, cioè l’arnese che spara due dardi attaccati a fili e che poi ti molla una scossona. Esiste un bastone che dà la scossa, che i mandriani (e in generale quelli che devono tenere grossi animali sotto controllo) usano come versione moderna del pungolo; però si chiama “cattle prod”, non taser. Comunque, Pointy-Haired Boss non si smentisce mai. L’unica maniera che Wally avrebbe avuto di essere ancora più sicuro che facesse qualche fesseria col taser-fonino era di scriverci su “non toccare per nessun motivo”
Licia:
@Stefano, immagino si dica taser per un genere di arma usato solo contro umani? Effettivamente la frase iniziale era ambigua e ho modificato qualsiasi arma in un tipo di arma.
Licia:
Tra chi ignora(va) il significato di taser fino a ieri c’era sicuramente il governo italiano, che in serata aveva annunciato che la nuova tassa sui servizi comunali si sarebbe chiamata proprio Taser (in sostituzione a Tares), scatenando ironie varie: dettagli in Service Tax, Made in Italy.