In una notizia sull’ormai famoso “orso volante” ho notato un falso amico:
«Un orso si era spinto giovedì in un complesso di dormitori dell’Università del Colorado, a Boulder. Le guardie forestali lo hanno trovato su un albero e lo hanno addormentato con un tranquillante, attutendo la sua caduta con un materasso.»
In un contesto universitario americano, un dorm o dormitory è un edificio dove risiedono gli studenti, che, come si vede nei film americani, dormono in camere singole o doppie, quindi un dorm è più o meno simile a una casa dello studente. In italiano, invece, un dormitorio è una camerata con molti letti (in collegi, orfanotrofi, ricoveri pubblici ecc.).
Silvia Pareschi:
Ah, il famigerato dorm! “Dormitorio”, è sbagliato, certo, però a volte “casa dello studente” non va bene. In genere metto “pensionato universitario”.
Licia:
Grazie Silvia, ieri sera pensionato universitario non mi veniva proprio in mente. In effetti solo gli edifici hanno una funzione simile, si tratta proprio di concetti diversi, molto connotati, non solo per tipologia di studenti ma anche per come ci si vive dentro (e mi fa pensare a dorm(itory) culture, un concetto che si può facilmente spiegare in italiano ma per cui credo sia difficile trovare una locuzione equivalente).
Ilaria:
Il Corsera ha evitato elucubrazioni linguistiche e ha optato per “campus”, probabilmente stesso termine usato nell’articolo originale! 😀