Sono uscite le prime immagini del nuovo film di Woody Allen, To Rome With Love, e in Italia la notizia è stata riportata traducendo il titolo con “A Roma con amore”, senza prendere in considerazione il significato più comune di with love che è una formula di saluto standard per concludere lettere (e cartoline) che con l’amore c’entra poco. Eppure dovrebbe essere noto l’esempio del film From Russia With Love, diventato in italiano Dalla Russia con amore mentre invece significa “tanti saluti dalla Russia”.
Il titolo precedente del film di Allen era Nero fiddled ma la casa di produzione ha dichiarato che è stato cambiato per renderlo più comprensibile al pubblico internazionale.
Il riferimento era infatti all’espressione fiddling while Rome burns, “perdere tempo con dettagli di nessuna importanza durante una crisi”, come l’imperatore Nerone che avrebbe suonato la lira durante l’incendio di Roma (in inglese, però, fiddle è il violino, strumento inesistente all’epoca). Se ne era parlato qualche anno fa, quando The Economist aveva giocato con il modo di dire per un articolo sulla politica italiana.
Molto più divertente il nome del software di masterizzazione Nero burning ROM, un efficace gioco di parole anglo-tedesco: il software è prodotto da un’azienda tedesca (Nero AG) e in tedesco Roma è Rom; il verbo inglese burn significa sia “bruciare, incendiare” che “masterizzare”, ad es. CD-ROM.
Stefano:
Ciao Licia, beh… semanticamente hai ragionissima ma, mentre “Dalla Russia con tanti saluti” avrebbe forse potuto funzionare (ma si sarebbe persa l’allusione all’inevitabile storia romantica di Bond con la bella di turno), nel caso del film di Allen sarebbe un po’ riduttivo tradurre “A Roma, con cari saluti”. L’italiano sarà un romanticone ma gli piace pensare che, se un registone straniero dedica un film a una città italiana, sia un atto d’amore e non di cortesia 🙂
Stefano:
Ma che fesseria ho detto? È proprio semanticamente che c’è l’ambiguità, è a livello di uso che invece hai ragionissima
Licia:
Ciao Stefano,
in effetti bisognerebbe vedere il film per capire meglio il titolo, però a me colpisce che in italiano si dia solo una traduzione letterale e non quella che potrebbe invece essere più probabile. D’altronde in italiano e in inglese non c’è piena corrispondenza tra love e amore/amare, basti pensare a tutti i film americani in cui i figli dicono ai genitori I love you: in uno stesso contesto italiano ti amo sarebbe del tutto improponibile (e viceversa dall’italiano all’inglese è difficile rendere le sfumature di volere bene).
Nautilus:
In qualche altro commento su questo blog credo di aver fatto notare come l’Inglese attuale abbia subìto l’influenza di termini penetrati dal Norvegese antico. Fiddle, per quanto la sua etimologia non sia certa, è con buona probabilità uno di questi casi. Nel Norvegese di oggi (sia nynorsk che bokmål) si usa il termine “fiolin”, ma in Islandese abbiamo “fiðla”. Ecco poi altri esempi di lingue minori: “ffidil” (Gallese), “fidheall” (Gaelico scozzese) e “fioul” (Basso Sassone parlato nei Paesi Bassi).
Nell’Inglese antico si utilizzava “fiðele”, in Norvegese antico “fiðla” (che oggi, come ho detto sopra, è il termine ancora impiegato in Islandese), in Neerlandese medievale si utilizzava “vedele” (divenuto “vedel” nel Neerlandese di oggi) e in Tedesco esisteva il termine “Fiedel”; tutti indicavano la “viella”, che è poi l’antenato della moderna viola (e dunque del violino). La stessa in Latino medievale era detta “fidula”, ma all’epoca, sempre in Latino medievale, esisteva anche “vitula” (e “Vitula”, con la maiuscola, era una divinità romana). Quello che sorprende è la comunanza etimologica alla base di un ampio spettro di lingue che hanno caratterizzato gli estremi nord e sud della fascia centro-occidentale del nostro continente. Difficile (almeno per me) dire oggi se “fiddle” sia entrato in Inglese dal Norvegese antico o dal Latino medievale, ma trovo che queste somiglianze siano davvero affascinanti.
Licia:
@Nautilus, grazie, molto interessante, e per chi parla lingue nordiche immagino che l’islandese con tutti i suoi arcaismi sia un riferimento utilissimo. A questo punto mi è venuta la curiosità di capire quando il verbo fiddle abbia acquisito il significato di “perdere tempo”, “giocherellare”, e l’Online Etymology Dictionary indica che il senso dello strumento musicale è della fine del XIV secolo, mentre il senso figurato è entrato nella lingua attorno al 1520 e l’espressione ormai desueta fit as a fiddle è di circa un secolo più tardi.
Marco:
Scusa Licia, perché dici che Nero burning ROM è un gioco di parole anglo-TEDESCO?
Ti riferisci alla parola ROM? Io ho sempre pensato che, essendo scritta in maiuscolo, stesse per Read Only Memory, con riferimento alla creazione di CD/DVD successivamente non più scrivibili… Ovviamente giocando con l’assonanza con la parola “Rome”. Non credevo che avessero anche scomodato altre lingue :).
Licia
Ciao Marco,
in effetti mancava qualche dettaglio, che ho aggiunto: il software è prodotto da un’azienda tedesca (Nero AG) e in tedesco Roma è Rom, come ROM (anche se nel logo appare il Colosseo, che ai tempi di Nerone non c’era :-)).
In inglese burn è sia “bruciare, incendiare” che “masterizzare” ma anche in tedesco si usa lo stesso verbo, brennen, per entrambi i significati, quindi immagino che l’associazione Rom/ROM non sia casuale e il nome funzioni davvero bene tra i tedeschi che parlano inglese.
Silvia Pareschi:
Ah, Nero Burning Rom! L’ho capita adesso, grazie Licia! 😀