Gulp! La lingua delle nuvolette è uno speciale del Portale Treccani dedicato all’italiano dei fumetti.
Chi è (o è stato) un lettore appassionato del periodico Topolino apprezzerà Paperus in fabula… Tesori di lessico ludico di Daniela Pietrini, che con vari esempi evidenzia l’espressività delle storie, molto innovative dal punto di vista lessicale e caratterizzate da “un’inedita mescolanza di elementi colloquiali e ricercati”.
Da bambina ero abbonata a Topolino e ricordo ancora alcune delle parole che avevo imparato leggendolo, come torpedone, tanghero, gaglioffo, turlupinare, tapino e certame (delle nevi, una gara di sci). E poi anni dopo, era stata una piacevole sorpresa scoprire che quasi tutte le onomatopee (GASP, GRUNT, GULP, GURGLE, SOB, MUMBLE, YUK…) erano anche verbi inglesi, seppure con pronunce per me del tutto nuove: inimmaginabile che SIGH si dicesse /sʌɪ/!
A questo proposito ho riguardato una ristampa del primo numero del libretto Topolino, del 1949, per capire se le onomatopee fossero le stesse già allora.
Ho notato che nell’unica storia scritta e disegnata in Italia ci sono già varie parole inglesi (ARF, ROAR, BANG) assieme ad onomatopee italiane (AHU e, per un bacio, CIUM anziché SMACK) e alcuni esempi di assimilazione grafica (BUUUM, BENG e direi anche SNIF). Nelle storie tradotte, Pluto che casca in acqua fa PLÀFFETE (e non SPLASH), il rumore di un’accetta su un tronco è CTOP CTOP e quello di Paperino che viene alle mani con Gastone è BLAM BOP.
Non solo la lingua si evolve, ma anche gli ideofoni!
Vedi anche: Tradurre obscenicon? #$*%@!! e Nei fumetti: HURK.
Immagini © Disney – Ristampa anastatica del n. 1 di Topolino a cura di The Walt Disney Company Italia.
maxxfi:
Devo ammettere che se avessi trovato quella vignetta con la piovra che fa “cium cium” a Pippo, non avrei immediatamente capito che si trattava di baci. Peró dai tempi lontani di Topolino, mi pare di ricordare anche una forma “pciú”, o mi sbaglio?
Licia:
@maxxfi, non ti sbagli, era proprio PCIÙ, me l’hai fatto riemergere dalla memoria! Che poi, a pensarci, in molti casi rende meglio di SMACK, che andrebbe riservato ai baci “con lo schiocco”, quindi un suono di breve durata (non certo prolungato, con le labbra a ventosa, come immagino sia da intendersi il bacio della piovra :-D).
Rose:
Mi sono ricordata di questa sigla:
😀
Licia:
Grazie Rose!
(ho modificato il link in modo che si vedesse direttamente)
Rose:
Ah, mi pareva che non potesse essere così semplice! 😀