I dizionari “tradizionali” vengono consultati per trovare i significati associati a una parola. I dizionari analogici funzionano con il meccanismo opposto: il significato è noto ma non ci si ricorda o non si conosce la parola che si sta cercando e per trovarla ci si affida ad analogie o correlazioni con altre parole.
Qualche mese fa è uscito il Dizionario Analogico della Lingua Italiana (Zanichelli), venduto con CD e licenza online per una consultazione rapida e ora disponibile anche come app per iPhone e iPad.
L’impostazione grafica è efficace e consente di individuare subito le diverse aree di significato anche nel volume cartaceo: le voci sono articolate in rubriche predefinite che suddividono le informazioni in sottoinsiemi lessicali (tipi, parti, caratteristiche, azioni, modi, persone, luoghi, discipline, oggetti, strumenti, patologie, modi di dire, detti e proverbi, curiosità ecc.).
A differenza di altri dizionari analogici, non ci sono tavole illustrate, forse perché reperibili nei dizionari visuali, ma sono inclusi degli inserti speciali che raggruppano vari tipi di nomi propri (ad es. dei vini e di dei e divinità delle civiltà classiche, nordiche e germaniche).
Molto dettagliate le voci “attuali” come Internet, cellulare e computer (ben sette colonne!), anche se in alcuni casi non aggiornatissime, ad es. si trovano vari riferimenti alle schede perforate ma mancano parole più recenti come touch screen, smartphone e iPad, che sono invece incluse nel Dizionario Zingarelli.
Un esempio d’uso: commentando la versione italiana di A Matter of Loaf and Death avevo suggerito un’alternativa alla battuta con fruitcake e ad altre espressioni idiomatiche e per farmi venire qualche idea avevo usato il dizionario analogico alle voci pane e dolci.
Luigi Muzii:
Non è una novità. Io ne ho uno pubblicato da TEA/UTET nel 1991, curato da Luca Terzolo (ISBN 88-7819-263-5). Ho anche un dizionario grammaticale De Agostini del 1978 di… analoga impostazione. Zanichelli è l’editore di dizionari per antonomasia in Italia, mi chiedo come mai non avesse deciso di pubblicarlo prima.
Licia:
@Luigi Muzii: grazie delle informazioni aggiuntive, in effetti con “A differenza di altri dizionari analogici…” e con la nota sulle voci “attuali” facevo riferimento proprio ai dizionari già sul mercato, ad esempio penso siamo in molti a possedere il volumetto con copertina blu a cura di Terzolo. Anche Garzanti ha un dizionario analogico (con tavole illustrate, in questo caso anche a colori).
Per la lingua italiana comunque il riferimento dovrebbe essere il Dizionario Analogico Utet di Raffaele de Simone, anche questo con CD, un’opera decisamente più vasta e molto più costosa che però personalmente non ho mai avuto modo di consultare.
Dopo varie settimane d’uso, mi sento di consigliare il volume della Zanichelli anche a chi ha già un dizionario analogico, ad es. le differenze con il quello del 1991 che ha citato sono davvero notevoli, per non parlare del grossissimo vantaggio della consultazione su CD od online.
In ogni caso concordo sulla domanda come mai la Zanichelli abbia aspettato fino al 2011 per pubblicarne uno, ma leggendo la presentazione mi sembra di capire che il volume abbia avuto una gestazione abbastanza lunga.