Negli Stati Uniti oggi si festeggia Thanksgiving, il “giorno del ringraziamento”. Ne ho già parlato per descrivere i simboli di questa festività e in particolare il tacchino, turkey, parola che compare in varie espressioni idiomatiche inglesi e che ha un’etimologia insolita.
Vedi anche: We are the 99% (Wikipedia).
.mau.:
quest’anno almeno due fumetti (Drabble http://www.gocomics.com/drabble/2011/11/24 , e Momma http://www.gocomics.com/momma/2011/11/24 ) usano “turkey” nel senso di “stupido”. Ho dei dubbi sul Wizard of Id http://www.gocomics.com/wizardofid/2011/11/24 – non mi pare che ci sia anche un significato di “ladro” ma non si sa mai.
(e poi c’è sempre la lennoniana Cold Turkey 🙂 )
Licia:
@.mau. aggiungo l’ultima vignetta che hai citato:
Qui il riferimento non è al significato della parola turkey ma alla tradizione del Thanksgiving Presidential Pardon, quando il presidente degli Stati Uniti concede la grazia (pardon) a un simbolico tacchino, proprio come i sovrani potevano graziare i condannati (tra cui presumibilmente anche qualche poco di buono).
In quanto a turkey nel senso di idiota, beh, parlano le immagini!
linus:
Uhm, ma non è possibile, visto la T e la C iniziali ci sono sia in “tacchino” che in “turkey” che l’etimologia porti al termine inglese? Visto oltretutto che i tacchini fanno “glu glu” e non “tak tak”….io non la vedo proprio l’origine onomatopeica…
Licia:
@linus, non saprei. Nell’altro post avevo scritto questo:
Ho fatto una rapida verifica in Treccani, Devoto Oli e Sabatini Coletti e tutti indicano l’origine onomatopeica, senza però darla per certa. Lo Zingarelli fa risalire l’origine della parola al 1676 (per vedere la voce basta fare doppio clic su tacchino), forse in quel periodo l’inglese aveva meno influenza sull’italiano di quanta non ne abbia ora?
A proposito di versi di animali e di come “suonino” diversi in culture diverse, è un argomento che ho sempre trovato molto divertente, prima o poi magari scrivo qualcosa.
Silvia Pareschi:
C’era anche la proposta di trasformarlo in “Tofurky”:
http://www.valleycentral.com/news/story.aspx?id=687268
Carla Crivello:
Nel menu dello stravizzo celebrato il 24 settembre 1656 il tacchino viene denominato "pollo d’India". Se poi si vuole approfondire sul lato storico-gastronomico… . Peccato che il Tommaseo-Bellini on line non arrivi alla lettera "t" 🙂
Licia:
@Silvia, ma a leggere la descrizione, a chi viene voglia di mangiarsi questa roba?
Tofurky is a savory, flavorful, “meaty” vegan entrée with wild-rice and bread-crumb stuffing that is 100 percent cruelty-free. […] PETA’s feast would feature Tofurky with mushroom gravy, mashed potatoes (made with vegan margarine), and vegan apple pie topped with vanilla dairy-free ice cream.
Che orrore! (comunque io non mi mangerei neanche il tacchino tradizionale, la carne proprio non mi piace e non parliamo poi della consistenza del famigerato gravy!)
@Carla, grazie del riferimento storico, chissà come mai poi è stato preferito tacchino (ma mia nonna materna nel suo dialetto veneto diceva dindio).
Rose:
Comunque si voglia chiamarlo, questo volatile ha viaggiato in lungo e in largo, dal vecchio continente al nuovo e viceversa,verso est e ritorno, con puntatine in Africa e varie isole, meglio di un globe trotter e sfruttando mezzi di trasporto low cost, come le navi degli schiavi (scusate l’umorismo un po’ nero… scusate il nero… insomma, scusate).
Il post in The language of food è dettagliatissimo, fin troppo, per un tacchino.
Negli States, sentirsi dire: “You, turkey!” non è il massimo e l’espressione contrasta con la simbologia positiva del Thanksgiving. O no?
Una domanda: perchè il “99%” del titolo? Per la situazione economica? Ma allora dovrebbe essere molto meno.
Licia:
@Rose, sì, sarebbe stato più corretto del 99% o dei 99% ma mi piaceva di più al 99% (nel senso di “non del tutto”) perché così probabilmente ci si domanda cosa mai vorrà dire il titolo ma poi, vedendo la vignetta, si capisce che il riferimento è al messaggio portato avanti dai vari Occupy.