Quando mi domandavo se il termine flash flood sarebbe entrato nel lessico comune, non mi sarei mai aspettata che comparisse addirittura in alcuni versi in dialetto veneto:
La globalisassion, col fast food, la n’à portà anca el flash flood. I è quele aluvioni, che de boto voja no voja, va tuto soto! |
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[continua su Scurloni e ciel a pegorina] |
Si nota subito che qui flood è maschile e fa rima con food /fuːd/ e non con blood /blʌd/, come ci si aspetterebbe. È chiaro che l’autore ha desunto genere e pronuncia dall’aspetto delle parole, usando come modello un’espressione già nota in italiano, fast food.
Si parla di variabile diamesica con riferimento al canale o al mezzo usato per la comunicazione (scritto o parlato, lettera, SMS ecc.). Se, come in questo caso, il prestito viene visto solo in forma scritta, ad es. in articoli di giornale, si possono trarre conclusioni non standard sulla pronuncia, che a sua volta può influenzare il genere.
Ovviamente questo non è un esempio rappresentativo perché l’autore non è un cosiddetto influencer, però credo confermi l’artificiosità della regola per il genere del prestiti descritta da molte grammatiche – il genere viene determinato dal sostantivo italiano corrispondente – in quanto esclude altre possibili variabili linguistiche.
Vedi anche: Parla come mangi 1, sulla pronuncia delle parole inglesi in italiano, e Il cloud e la cloud, sull’analisi terminologica richiesta dall’introduzione di un prestito in un contesto specializzato.
Aggiornamento agosto 2014 – Mauro mi ha segnalato di aver sentito “flud” anche in un TG RAI. Se la pronuncia errata è ricavata da fonti ritenute autorevoli, le considerazioni sulla variabile diamesica diventano meno rilevanti!