“a penny for the guy”

Il 5 novembre in Gran Bretagna è Guy Fawkes’ Night, in commemorazione del giorno nel 1605 in cui fu bloccato il tentativo del cospiratore Guy Fawkes di far saltare in aria il parlamento inglese (evento noto come Gunpowder Plot, Congiura delle polveri). Il nome comune della ricorrenza è Bonfire Night perché la sera si fanno fuochi d’artificio e falò in cui viene bruciato un pupazzo che simboleggia Guy Fawkes (in alternativa, anche altri personaggi poco amati).

penny for the guy - foto di paddy pattersonAnni fa ho vissuto a Salford, allora una zona alquanto depressa di Greater Manchester, e un ricordo particolare che ho dei giorni precedenti al 5 novembre è il numero di bambini che si sistemavano sui marciapiedi con un pupazzo che si erano fabbricati loro, per poter chiedere qualche soldo ai passanti.

Lo facevano con la cantilena “a penny for the guy, pronunciata con un’intonazione particolare che enfatizzava e allungava parecchio la vocale /a/ di guy.

Chissà se i bambini di oggi lo fanno ancora o, come ho letto da qualche parte, è una tradizione che sta inesorabilmente scomparendo.

Una nota etimologica: la parola del lessico comune guy è un eponimo che deriva proprio da Guy Fawkes. Inizialmente Guy era solo un nome maschile (“Guido”), poi dal pupazzo dei falò ha preso il significato di personaggio dall’aspetto grottesco, quindi è stata usato per descrivere uomini vestiti in modo insolito, finché nel XIX secolo ha assunto il significato generico di uomo dell’inglese moderno. Ora guys al plurale, soprattutto nel discorso diretto informale, indica anche persone di qualsiasi sesso (ad es. in you guys).

Negli Stati Uniti invece Guido è il nomignolo che identifica[va] i tamarri italoamericani.

Un’altra curiosità legata a Guy Fawkes è la maschera con il suo ritratto, diventata famosa grazie al film V for Vendetta* e ultimamente un simbolo di varie manifestazioni di protesta.

foto maschere

Il film ha anche contribuito a rendere famosi al di fuori del Regno Unito alcuni versi popolari che è tradizione recitare attorno ai falò:

Remember, remember the fifth of November,
Gunpowder treason and plot.
We see no reason 
[oppure I know of no reason ecc.]
Why gunpowder treason
Should ever be forgot!
[]


Aggiornamento 5 novembre 2018  – Altri dettagli, tra cui l’uso del nome italiano Guido, in POOR GUY – a Fawkesian miscellany di Tony Thorne.


* Il titolo italiano del film, V per Vendetta,  è una traduzione letterale ma imprecisa di V for Vendetta, che in inglese riprende la formula x is for xyz, in origine tipica degli abbecedari – ad es. B is for bee, in italiano A come ape – e ora usata per indicare una lettera particolarmente rappresentativa. Sarebbe stato quindi più opportuno V come Vendetta o in alternativa V di Vendetta

2 commenti su ““a penny for the guy””

  1. Licia:

    @Luigi Muzii, basandomi su foto e racconti di amici che ci sono stati, mi viene spontaneo rispondere nessuno, e in effetti le conferme che non c’è alcun legame si possono trovare facilmente:

    burningman.com/whatisburningman
    en.wikipedia.org/wiki/Burning_Man#History

    Immagino che la tradizione di bruciare fantocci sia comune a molte culture, anche se con origini e significati diversi. Ad esempio, quando ero bambina passavo sempre l’Epifania dai nonni, in provincia di Treviso, dove la sera della vigilia si faceva il Pan e vin, un falò in cui si bruciava la vècia (vecchia) e dalla direzione che prendevano le faville si traevano auspici per il nuovo anno; in Bassa Romagna a metà quaresima c’è la Segavecchia, in particolare è nota quella di Cotignola dove il fantoccio viene prima decapitato e poi bruciato.

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