Il 26 settembre 2011 era la Giornata europea delle lingue e a Modena si è svolto il convegno Two bees or not two bees ,“sui dilemmi dei traduttori di filastrocche, nonsense e parodie” e con riferimento particolare alla letteratura per bambini e ragazzi.
Franco Nasi, uno dei relatori, ne ha parlato in Doppiozero con alcuni esempi:
Siamo sicuri che “Lei vende conchiglie sulla spiaggia” sia la giusta traduzione dello scioglilingua inglese “She sells sea shells on the sea shore”*, e che invece “Se scii senza scienza sei solo scema” non lo sia per niente? […] Ancora: come rendere in italiano “Two bees or not two bees”? “Due api o non due api” è meglio di niente, ma non aiuta molto. È evidente a tutti il gioco di deformazione sul dubbio di Amleto, grazie al quale, con minimi scarti grafici e fonetici, il verbo essere (to be) si trasforma in due api (two bees). “Tessere o non tessere”, come suggerisce Gino Patroni, forse il più scoppiettante parodista italiano del Novecento (Il meglio di G. Patroni, Longanesi 1994), potrebbe essere una indiretta traduzione della parodia delle api, anche se qui di api non si trova traccia. [Continua a leggere…] . Viene citata anche la traduzione del romanzo Ella Minnow Pea a cui avevo accennato qui e qui. |
Vedi anche: Dolcetto o scherzetto, Asterix compie 50 anni e Affinità con i piccoli utenti per esempi di traduzioni e adattamenti “culturali” in testi destinati anche ai più giovani.
* A proposito di she sells sea shells on the sea shore: 😉
.mau.:
io voto per “tessere o non tessere”. Api, ragni, sempre roba che sta in aria 🙂
Licia:
@.mau. e a questo punto si potrebbe aggiungere un’immagine di ragno vespa (Argiope bruennichi), come quello che ho fotografato qualche settimana fa sull’isola di Pianosa: