Mi piace molto la serie Itabolario (Il Post), una selezione dal libro omonimo che racconta la storia dell’Italia unita in 150 parole, una per ogni anno dal 1861 al 2011.
La voce di oggi è Batterio (1881): etimologia, storia ed evoluzione delle parole batterio e bacillo, entrambe ispirate dalla forma degli organismi osservati a quei tempi: batterio deriva dal greco βακτήριου, “bastoncino”, e bacillo è un diminutivo del latino baculum, “bastone”.
A parlare di batteri in questi giorni ovviamente viene subito in mente E. coli. Scagionati i germogli, quale sarà il prossimo vegetale incriminato? Il colpevole iniziale, il cetriolo, e la possibile mutazione del ceppo “tedesco” di E. coli mi hanno ricordato un episodio che in un inverno degli anni ‘90 aveva creato un certo panico tra gli irlandesi.
A Dublino, dove vivevo, molte persone erano finite in ospedale in preda a una misteriosa intossicazione. La colpa era stata data ai cetrioli o, più precisamente, a dei mutant cucumbers che, secondo vari esperti, avevano subito un’improvvisa mutazione genetica che li aveva resi tossici. C’era stato subito chi aveva cominciato a sospettare della centrale nucleare di Sellafield, al di là del Mare d’Irlanda (anche se la maggior parte dei cetrioli erano importati dall’Olanda), e solo dopo parecchi giorni si era scoperto che i cetrioli erano innocenti e il problema era dovuto a lattuga irlandese su cui era stato spruzzato un antiparassitario non consentito.
Gli italiani sul posto avevano osservato la cosa con un certo distacco perché a nessuno di noi sarebbe venuto in mente di mangiare cetrioli in pieno inverno (il concetto di “fuori stagione” è sconosciuto in molti paesi del Nord Europa): ci sembrava tanto un anticipo di Silly season che in molte lingue europee, guarda caso, si chiama “stagione dei cetrioli”…
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Pepino:
Cetrioli mutanti e centrali nucleari! Accoppiata vincente! Da farlo sapere a chi promuove i referendum!