Per pubblicizzare Internet Explorer 9 sono state scelte delle immagini stilizzate graficamente molto piacevoli (un esempio di flat design). Senza leggere il testo associato, però, non è sempre subito chiaro cosa vogliano simboleggiare:
[per la descrizione originale in inglese, far passare il puntatore su ciascuna immagine]
In particolare, l’immagine centrale mi fa pensare a una siringa, anche se so bene che rappresenta la tipica puntina americana. È un classico esempio di oggetto comune che può avere aspetti diversi in mercati diversi. Ed è proprio la sua “normalità” che lo fa sfuggire alle valutazioni di globalizzazione perché chi sviluppa dà per scontato che invece sia un simbolo riconoscibile internazionalmente.
In questo caso il simbolo è legato anche a una funzionalità recente di Windows che in inglese è descritta dal termine pin, verbo che indica la possibilità di “fissare” un elemento (ad es. il collegamento a una pagina Web o a un programma) su un punto specifico dell’interfaccia (e poi rimuoverlo se non serve più, unpin), proprio come se venisse usata una puntina.
In inglese pin e unpin sono esempi di terminologizzazione. In italiano i due termini sono stati resi con lessico generico, aggiungere e rimuovere, scelte accettabili ma che non identificano il concetto in modo univoco e non sono sempre efficaci, come si può poteva vedere confrontando lo stesso testo in inglese e in italiano [pagine non più disponibili].
In questo caso, inoltre, usare l’immagine del materiale marketing americano anche per quello italiano forse non è una buona idea: è poco probabile che gli utenti italiani associno la puntina americana stilizzata alla nuova funzionalità.
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Aggiornamento marzo 2012 – Anche Pinterest, il social network di cui si parla molto ultimamente, usa la metafora dell’appuntare (il verbo pin) immagini su una bacheca (pinboard) per condividerle con chi ha gli stessi interessi (interest). Da notare l’uso del sostantivo pin, un termine che in questo contesto è un neologismo semantico perché descrive l’immagine aggiunta e non la “puntina” (un passaggio di significato operato tramite metonimia: ciò che è prodotto prende il nome dello strumento usato per realizzarlo) e di repin, che può descrivere sia l’azione di aggiungere un’immagine altrui a una propria raccolta che l’immagine stessa.
In italiano è ormai sempre più diffuso il neologismo pinnare e la rappresentazione della puntina adesso è diventata facilmente riconoscibile.
Vedi anche: iPad, “flick” e terminologizzazione per alcuni problemi di localizzazione legati ai neologismi semantici.