Molte polemiche in Inghilterra dopo la provocazione di Fabio Capello che per comunicare con la nazionale inglese un centinaio di parole sono più che sufficienti (in effetti i calciatori non si sono mai distinti per particolare facondia…).
Sono subito spuntati elenchi di possibili parole, ad es. in The Telegraph, che immagino siano divertenti o perlomeno significativi per gli appassionati di calcio. Non facendo parte della categoria, ho trovato più interessanti alcuni numeri (indicativi) in 100 words of English: How far can it get you?:
100: | parole di un bambino di 2 anni |
2000: | parole di chi parla inglese come seconda lingua a livello base |
7500: | parole di chi parla inglese come seconda lingua a livello più avanzato |
20000: | parole usate attivamente da una persona di madrelingua inglese |
40000: | parole conosciute passivamente da una persona di madrelingua |
Vengono anche elencate le cento parole più comuni della lingua inglese, in ordine di frequenza, ricavate dall’Oxford English Corpus . I lettori vengono sfidati a usare solo queste per raccontare qualcosa di interessante):
the, be, to, of, and, a, in, that, have, I, it, for, not, on, with, he, as, you, do, at, this, but, his, by, from, they, we, say, her, she, or, an, will, my, one, all, would, there, their, what, so, up, out, if, about, who, get, which, go, me, when, make, can, like, time, no, just, him, know, take, people, into, year, your, good, some, could, them, see, other, than, then, now, look, only, come, its, over, think, also, back, after, use, two, how, our, work, first, well, way, even, new, want, because, any, these, give, day, most, us
Si tratta soprattutto parole funzionali come preposizioni, articoli e pronomi, che hanno una specifica funzione grammaticale ma non un loro significato intrinseco, quindi risultano più rilevanti le parole inglesi più frequenti:
- 25 sostantivi: time, person, year, way, day, thing, man, world, life, hand, part, child, eye, woman, place, work, week, case, point, government, company, number, group, problem, fact;
- 25 verbi: be, have, do, say, get, make, go, know, take, see, come, think, look, want, give, use, find, tell, ask, work, seem, feel, try, leave, call
- 25 aggettivi: good, new, first, last, long, great, little, own, other, old, right, big, high, different, small, large, next, early, young, important, few, public, bad, same, able.
Possiamo dare per scontato che facciano parte del vocabolario inglese di Capello? E di quello di Trapattoni, altro italiano alla guida di una nazionale di lingua inglese? A chi se ne intende di calcio il compito di stabilire se poche parole possono bastare per farsi capire:
Vedi anche: Solo 800 parole?, La lingua inglese vista dall’Oxford English Corpus e [aggiornamento] Non solo per gioco: frequenza delle parole.
Filippo:
Anche Severgnini fa il Dizionario Essenziale delle parole inglesi del calcio, ma per lui ne bastano 12. http://www.corriere.it/cronache/11_marzo_30/booze-zip-dizionario-inglese-severgnini_9484d296-5aa0-11e0-9f1f-2edbd1a49bbb.shtml
Licia:
@Filippo, grazie. Riporto l’elenco: booze, darts, drubbing, fame, grands, hair-dryer, page-three girl, respect, sponsor, wanker, xenophobia, zero/zip/zilch.
(con tiratina d’orecchi a Severgnini: il sostantivo grand, nel senso di “mille sterline”, al plurale non prende la –s ma rimane invariato, quindi si dice, ad esempio, 50 grand)
.mau.:
do not say cat if you don’t have it in the bag!
One Beppe Severgnini, writing in the Corriere Della Sera | SWEARING AT THE TELLY:
[…] And he cheats a little by adding words like “sweetener and “bung” under the “grands” heading”. His list of aberraions permitted to one showing “respect” suggests a liberal interpretation of the word. (Via a comment by “Filippo” on Licia Corbolante’s blog) […]
.mau.:
(se mai “Signor S.” leggerà il post citato qua, che attacca con One Beppe Severgnini, secondo me gli verrà un coccolone 🙂 )
Licia:
@.mau. ma noi ci guardiamo bene dal farglielo sapere 😉
Licia:
@.mau. a proposito di Trapattoni, c’eri quasi: nel suo inglese si dice no say the cat is in the sack!
“Be careful the cat! No say the cat is in the sack when you have not the cat in the sack!“
A giudicare dalla faccia dell’interprete era tutto preparato, però nessuno sembra avere informato i giornalisti irlandesi che avevano a che fare con la traduzione di una delle frasi italiane più celebri del Trap (sembra l’abbiano presa come una delle sue tante metafore e abbiano riportato quello che ha aggiunto alla conferenza stampa successiva, ad es. cfr. ‘Cat in the sack, but sack not closed’).
Comunque io non direi, come ha fatto Trapattoni leggendo dal foglietto, don’t jump the gun (espressione che fa riferimento allo sparo ai blocchi di partenza, quindi fare qualcosa prima del tempo) ma piuttosto don’t count your chickens before they are hatched, che equivale al vendere la pelle dell’orso prima di averlo ammazzato. O forse sono io che non ha mai capito il vero significato di Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco???