Il 3 marzo in Irlanda e Regno Unito è World Book Day e ieri, per festeggiarlo, Blurring the lines between fiction and reality (Oxford Dictionaries) ha elencato una ventina di parole entrate nel lessico dell’inglese attraverso la letteratura e altre forme di scrittura creativa come favole e fumetti.
Qualche esempio con link originali: Generation X (dall’omonimo romanzo di Coupland), thoughtcrime (da 1984 di Orwell), galumph (e chortle, parole macedonia create da Lewis Carrol per il poemetto Jabberwocky, a sua volta diventato sinonimo di parole inventate o senza senso), Poohsticks (dalle storie di Winnie the Pooh), lilliputian e yahoo (da Swift), serendipity (coniato da H. Walpole dal titolo di una fiaba), brainiac (dai fumetti di Superman), vari esempi di antonomasia come Peter Pan, Romeo, Lolita, Sherlock, Svengali, milquetoast, pooh-bah e altre parole arrivate per via antonomastica quali Pooterish, Pecksniffian e malapropism.
Anche in italiano ci sono molti esempi di nomi personaggi di fantasia entrati nel linguaggio comune, come ad es. dongiovanni, sosia, anfitrione, cenerentola, brutto anatroccolo, barbablù, travet, mandrake, paperone, gigione, vanesio, galeotto (nel senso di “intermediario d’amore”), dedalo, odissea; ci sono poi nomi e aggettivi derivati quali pinocchietti (pantaloni), pantagruelico, gargantuesco, rocambolesco e fantozziano. Altri esempi in Gradassi, Perpetue, Sirene & Co.
Sono legati alla letteratura anche gli aggettivi dai nomi degli autori, come boccaccesco, dantesco, machiavellico, omerico, pindarico, kafkiano ecc.
Tra tutte queste parole, una che mi ha sempre divertita molto ma che è difficile riuscire a infilare in una conversazione “normale” è zerbinotto, da Zerbino, personaggio dell’Orlando Furioso (da cui deriva anche la lessicalizzazione di gradasso, sacripante e rodomonte).
Trovo infine curioso che in italiano venga comunemente usato l’aggettivo amletico ma che non ci sia, che io sappia, un equivalente inglese.
Ancora a proposito di World Book Day, il quotidiano inglese The Guardian ha scelto questa giornata per lanciare un bel sito sui libri per bambini, children’s books (introduzione qui).
Vedi anche: esempi di eponimia (parole derivate da personaggi reali) in Eponimi inglesi (e capi di abbigliamento) ed Eponimi in informatica.
…
.mau.:
per le “parole da nomi” consiglio il sito della Parolata, http://www.parolata.it/Utili/Etimologie/Uomini.htm !
Licia:
@.mau.: grazie, molto esauriente!
A proposito, per gli esempi che ho usato ho fatto qualche ricerca nei CD del Devoto-Oli e dello Zingarelli.
Bruno:
Al solito, Licia, complimenti per il post.
A proposito di “Generation x” volevo ricordare come, circa dieci anni prima del romanzo di Douglas Coupland, il termine avesse assunto una certa rilevanza nell’ambito punk, soprattutto inglese. Basti pensare che la prima band formata da Billy Idol (per chi lo ricorda …) si chiamava, appunto, Generation X. (Possiedo l’omonimo album…)
Licia:
@Bruno: grazie, immagino che Coupland abbia proprio preso ispirazione dalla cultura popolare del periodo e grazie a lui il concetto si sia poi diffuso.
Per chi non ha letto il libro, aggiungo che è abbastanza particolare perché ha continue note a piè di pagina con definizioni di neologismi, non so se inventati da Coupland per il romanzo o comunque parte del gergo effettivamente usato dalla Generation X in quel periodo. Ho trovato l’elenco completo qui.
Ci sono anche vignette con fumetti tipo Lichtenstein, pseudo-aforismi e altre immagini che illustrano concetti specifici. Ecco un esempio, scelto perché la figura ha a che fare con l’argomento di un mio post recente:
Suomitaly:
Segnalo questo articolo sulle lingua immaginarie.
Tra le parole entrate nel lessico dello spagnolo attraverso la letterature c’è “suripanta” (nell’articolo i dettagli).
Ilaria:
Volevo aggiungere “Celestina” come sinonimo di mezzana e mi accorgo ora che in italiano non è diffuso. Pensavo lo fosse e lo usavo piuttosto liberamente… :-/