Scenetta in un supermercato qui a Milano, protagonisti il lui di una coppia non più giovane ma parecchio appariscente e molto piena di sé (per intenderci: lo stereotipo da barzelletta di certi milanesi) e un addetto al reparto ortofrutta:
– Avete mele Grafenstein? [pronuncia tedesca]
– Prego?
– [con una certa supponenza] Mele Grafenstein! Quelle con la buccia verde!
– Ah, intende dire le Granny Smith! [pronuncia inglese più che decente]
– Sì
Incuriosita, tornata a casa ho fatto una rapida ricerca (davvero utile la funzione di Google che valuta i possibili errori di battitura od ortografia e soprattutto la ricerca per immagini) ed effettivamente la mela Gravenstein (anche Gravensteiner o Grafensteiner) esiste proprio, ma è rossa.
Chissà cosa voleva veramente l’altezzoso signore milanese…
Buon fine settimana a tutti!
caneve luigi:
Beh, non proprio rossa, è caratterizzata da delle bellissime striature tricolori rosse arancioni e gialle. Quando il frutto è acerbo le striature sono poche e prevale il verde ma se lasciato maturare sulla pianta diventa bellissimo. E’ una mela estiva che si conserva malissimo croccante acidula molto profumata ma poco adatta alla cottura (anche se si trova scritto il contrario a volte), insomma una classica mela da coltello o da mordere direttamente. Indispensabile ricordare che è la prima della stagione in Alto Adige (ce n’è qualcuna più precoce ma che non arriva nella grande distribuzione) e matura in luglio.
Licia:
@Luigi, grazie per la descrizione, sembra proprio il tipo di mela che piace a me, spero di riuscire a mangiarne una prima o poi! Purtroppo per chi è costretto a fare la spesa nei supermercati le varietà sono sempre le stesse, e va già meglio di qualche anno fa…
Quando ero piccola era bello andare in campagna dai nonni paterni, dove c’erano alberi da frutto di tante varietà diverse, ora perdute. Le mele venivano conservate in stanze apposite, stese su graticci, e ricordo bene il profumo che si sentiva entrando e che variava in base al tipo di mela a cui ci si avvicinava.
Un ricordo speciale va per alcune piccole renette rugose con la buccia completamente color ruggine (“del Canadà”), grinzose, con un sapore unico ben diverso dalle renette comunemente in commercio, solo lontane parenti… Erano buonissime infilate in un ramo e fatte arrostire su un fuoco all’aperto, cosa che faceva sentire noi bambini un po’ come dei pionieri del Far West. 🙂