Dopo aver letto il post sugli errori di ortografia, Paola mi ha mandato un esempio che evidenzia una percezione un po’ distorta che abbiamo noi italiani quando dichiariamo che, a differenza di altre lingue, l’italiano “si scrive come si pronuncia”:
Le forme errate *evaquare, *evaquazione ed *evacquazione sono uno dei tanti esempi dove l’etimologia di una parola prevale sulla regola ortografica (il suono /k/ seguito dalla semiconsonante /w/ e da una vocale si rende con il grafema q, come ad es. in equazione).
Paola è maestra e mi ha spiegato che alle elementari si insegnano solo le eccezioni più comuni (quelle che molti di noi ricordano come “parole capricciose”: cuore, cuoio, cuoco, circuito, innocuo, i verbi che finiscono in –cuocere e –cuotere ecc…) e si evita di appesantire l’elenco da imparare a memoria con lessico poco frequente e usato solo in ambiti specifici, come ad es. acuire, circuizione, vacuolare.
Nel caso di evacuare e di (prove di) evacuazione, si tratta di parole che fanno parte del vocabolario dei bambini italiani, e quindi anche della loro ortografia, solo dagli anni ‘90, quando nelle scuole elementari italiane sono entrati in vigore i piani per la gestione delle emergenze e le relative esercitazioni.
Auguriamoci allora che i più giovani siano meno soggetti ai problemi di *evaquazione di chi ha qualche anno in più!
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.mau.:
almeno *evacquare ha un’etimologia popolare (anche se non si evacua dell’acqua) …