Il testo riempitivo in (pseudo) latino noto come lorem ipsum, usato in bozze o prove grafiche al posto di testo “reale”, è ora abbastanza diffuso da essere subito riconoscibile. Ha una storia antica: sembra sia stato usato per la prima volta da uno stampatore del 1500 che aveva ricavato le parole da uno scritto di Cicerone (tutti i dettagli in Wikipedia).
Se vediamo il testo lorem ipsum…, ormai non ci facciamo troppo caso. Una ventina di anni fa però non era così comune e c’erano stati utenti italiani che, trovandolo per la prima volta in qualche manuale di software, si erano lamentati con il produttore. Protestavano per due motivie:
▄ | testo latino errato, con problemi di sintassi e sequenze di caratteri o lettere sconosciute agli antichi romani, come ad es. nonummy |
▄ | troppe parole negative, o percepite come tali, quali dolor, dolore, odio… …ed eros! |
Lungi da me l’idea di formulare ipotesi sul tipo di persone che decidono di contattare il servizio clienti o il supporto tecnico per questi problemi…
Aneddoti a parte, forse non tutti sanno che in Word c’è una funzione per inserire automaticamente questo tipo di testo. Se nella scheda Correzione automatica è selezionata l’opzione Sostituisci il testo durante la digitazione, in qualsiasi documento basta inserire
=lorem()
e premere Invio per ottenere tre paragrafi di testo di tre frasi ciascuno. Si può anche specificare il numero di paragrafi e di frasi, ad es. =lorem(2,8) genererà due paragrafi di otto frasi ciascuna.
Una funzione simile è =rand.old() che nella versione inglese di Word consente di inserire paragrafi e frasi con il pangramma The quick brown fox jumps over the lazy dog e in quella italiana restituisce invece Cantami o Diva del pelide Achille l’ira funesta.
A proposito di “testo riempitivo”, ho trovato divertente questa vignetta di geek&poke: