Gli attronimi – i cognomi che richiamano la professione, la personalità o altri aspetti del carattere di una persona – sono comuni nella letteratura di lingua inglese*. Nella traduzione letteraria i nomi propri di persona di solito rimangono invariati ma potrebbe essere necessario intervenire se hanno particolari connotazioni e una funzione specifica nel testo, ad es. se sono stati scelti per conferire un effetto comico.
È il caso dei primi diari di Adrian Mole di Sue Townsend, best seller umoristici inglesi degli anni ‘80 caratterizzati da un’ambientazione tipicamente inglese e numerosi riferimenti culturali. I nomi scelti dall’autrice per i vari personaggi non sono casuali: il direttore di banca che non concede prestiti, ad esempio, si chiama Mr Niggard (“tirchio”, “taccagno”), un cane particolarmente feroce è Sabre (“sciabola”) e il proprietario di una squallida pensione Bernard Porke.
Come già accennato, in genere la traduzione di libri umoristici non ammette interventi espliciti del traduttore (ad es. note) ma consente comunque diverse tecniche di adattamento dei nomi propri, in particolare degli attronimi. Si può:
- Mantenere il nome originale se risulta sufficientemente trasparente anche nella lingua di arrivo: è il caso di nomi che appartengono al lessico dell’inglese di base, come Mr Lemon, Mrs Apple, ecc.
- Sostituire il nome con uno più trasparente che abbia connotazioni simili, riconoscibili dai lettori della lingua di arrivo, ad es. il cane Sabre potrebbe diventare Killer o un altro anglicismo o parola del lessico di base inglese che possa richiamare ferocia.
- Tradurre il nome e poi “naturalizzarlo”, rendendolo conforme alle convenzioni della lingua di partenza, ad es. Mr Niggard potrebbe essere reso con Mr Spilorch: l’aggettivo spilorcio è riconoscibile anche se inglesizzato, ha connotazioni simili a niggard e richiama un noto personaggio disneyano, sottolineando così la colorazione ironica.
Un esempio dei diari di Adrian Mole che avevo trovato divertente era il nome di un bambino, Maxwell House, che voleva evocare una certa classe (Maxwell veniva percepito come nome tradizionale e prestigioso) ma che suonava del tutto ridicolo perché coincideva con una delle più diffuse marche di caffè istantaneo.
Come comunicare questa assurdità al lettore italiano? Sarebbe difficile trovare un’altra marca di caffè inglese più identificabile di Maxwell House e che consenta di riprodurre un meccanismo umoristico simile, mentre un’eventuale marca italiana non avrebbe i due requisiti fondamentali di “suonare” sufficientemente inglese e di includere un vero nome di persona. A suo tempo, avevo suggerito di sostituire il riferimento al caffè con quello di un’altra bevanda percepita come tipicamente inglese, il tè, associandolo a una marca molto nota anche in Italia, e di rinominare così il malcapitato bambino Teo Lipton.
Nel libro Translating Cultures David Katan analizza la mia soluzione riassumendola con questo diagramma:
Nota: le pagine in cui appare il diagramma si possono leggere qui. Katan usa il termine chunking (rielaborazione di un concetto della programmazione neurolinguistica: il processo di raggruppamento e classificazione delle informazioni, percezioni, pensieri ed esperienze in blocchi di informazioni) per delineare metodologie di analisi del testo e di mediazione tra la cultura della lingua di partenza e quella della lingua di arrivo (altri dettagli posizionando il puntatore del mouse sul diagramma).
Sull’adattamento dei nomi di personaggi di fantasia:
· Il tenente Colombo, Dart Fener e l’orso Yoghi
· Più cattiva Maleficent o Malefica?
Per altri esempi di adattamento dai diari di Adrian Mole:
· Narcisi, cultura inglese e traduzione
· Traduzione enogastronomica
* Un articolo di Macmilllan Dictionary sulla parola aptronym, non più disponibile, includeva vari esempi dalla letteratura inglese tra cui questi:
There are plenty of fictional examples, dating as far back as John Bunyan’s Pilgrim’s Progress in 1678, which included the characters ‘Mr Talkative’ and ‘Mr Worldy Wiseman’In the 1970s, the concept was adopted by Roger Hargreaves as the basis of his highly successful children’s series ‘The Mr Men’, which included a host of appealing characters who did exactly what their names suggested (e.g. Mr Sneeze sneezed a lot, Mr Strong could lift up buildings, Mr Happy smiled all the time, etc.)
Aggiornamenti – Stefano Bartezzaghi ha giocato sulla traduzione di nomi di persone italiane esistite o esistenti in Naming: tradurre nomi. In a culture of language and thought si possono potevano leggere due discussioni interessanti sulla traduzioni di nomi propri: It’s all in a name e A name is a name. Right?.
.mau.:
Un esempio in cui nella traduzione italiana c’è stato il “Deletion” lo si trova nella Guida Galattica per l’Autostoppista di Douglas Adams.
Ford Prefect, quando andò sulla Terra, assunse quel nome perché “sbagliò a giudicare la forma di vita più importante nel pianeta”. Solo che per un britannico la cosa era chiarissima, essendo la Ford Prefect un modello di automobile; per noi non lo è affatto. In quel caso sarebbe stato molto meglio tradurlo come “Ford Taunus”!