Si può provare qualche momento di perplessità la prima volta che si esce dall’androne di qualche condominio di Bologna: si cerca il comando per aprire il portone ma si trova solo un pulsante con la misteriosa scritta TIRO…
E invece è proprio quello il comando per aprire la porta. Il nome del pulsante è un regionalismo, la cui etimologia è spiegata in dettaglio in Wikipedia:
“ La fortissima sedimentazione odierna di tale parola [tiro] nelle abitudini quotidiane degli abitanti della provincia di Bologna è certamente riferibile alla presenza, universale già dalla fine del Settecento, nelle case bolognesi di una catena o una corda che comandava meccanicamente l’apertura del portone, riportata mediante apposite carrucole fino ai piani alti delle abitazioni.
Un’altra catena o corda permetteva a chi arrivava di suonare una campanella per annunciare la propria presenza e richiedere l’apertura del portone, che la servitù otteneva dando un secco e deciso tiro all’apposita corda, sbloccando la serratura a distanza.
Quando si è diffusa l’energia elettrica, l’utilizzo della parola tiro per significare comando di apertura della porta era tanto diffusa che il termine è sopravvissuto, nonostante nei pulsanti elettrici non ci fosse nulla da tirare.”
Al citofono, l’espressione dare il tiro non ha quindi nulla a che fare con il fumo o sostanze stupefacenti ma semplicemente vuol dire “aprire il portone”.
Vedi anche:
♦ Si dice in Romagna… (la sportina usata anche a Bologna)
♦ Un bulbo strepitoso? (incomprensibile per non bolognesi!)
Simo:
sul Corriere di Bologna c’è il blog di Fernando Pellerano che si chiama Dammi il tiro, e quando intervista qualcuno che nn è di Bologna chiede se sanno cosa vuol dire dammi il tiro, come Dario Vergassola che nn ha idea
http://dammiltiro.corrieredibologna.corriere.it/2009/03/vergassola_non_mi_ha_dato_il_t.html