Pubblicità che continua a passare alla radio:
Voce femminile: “Purtroppo da noi non c’è l’ADSL”
Voce maschile: “Non hai Internet?!?”
Ogni volta che sento questo riferimento a Internet penso al processo di determinologizzazione: un elemento lessicale che in origine aveva un significato fisso e specifico in un ambito specializzato (termine) entra nel linguaggio comune dove assume un significato più generico (parola o vocabolo).
In origine il termine Internet indicava una rete mondiale di computer e reti interconnessi utilizzando un protocollo comune di comunicazione TCP/IP, quindi un concetto informatico ben preciso e lontano dal riferimento generico all’idea di “connettività” trasmessa dalla pubblicità.
Il concetto di determinologizzazione (de-terminologization) è stato introdotto in un articolo di I. Meyer e K. Mackintosh, When terms move into our everyday life: An overview of de-terminologization. Tra i vari esempi per l’inglese vengono citati anche virtual, recycle, anorexic, multitasking e viene spontaneo notare che anche in italiano e altre lingue si riscontrano gli stessi fenomeni per i termini equivalenti.
Altri esempi di determinologizzazione: algoritmo, Wi-Fi, ecosistema, anno luce, hashtag, meme, interfaccia. In Risemantizzazione un confronto con il processo opposto, la terminologizzazione.
Nuovo post: Salto quantico, determinologizzato
Un bell’esempio di determinologizzazione, con slittamento di significato nel linguaggio della politica, in un intervento di Maurizio Codogno: Parole matematiche: teorema.
…
Mara:
Ciao Licia,
proprio in questi giorni stiamo discutendo sull’uso del termine virtuale!
Alla “perdita” della denotazione precisa sembra ci sia anche, almeno in alcune fasi, un abuso del termine. Sembra anche a te?
M
Licia:
@Mara: pare proprio anche a me, credo sia una delle condizioni per cui questi termini possano entrare nel linguaggio comune.