Mi piace molto la montagna d’inverno e così non potevo non notare la bella campagna pubblicitaria della Regione Piemonte per l’inverno 2009-2010. A ogni foto di un’attività sulla neve è associata una definizione spiritosa, ad esempio:
fuoripista, s.f. in piemontese è quella strada sulla neve che ciascuno ha la libertà di tracciare a piacere con un tratto continuo, a serpentina o anche a salti.
sci, s.m. parola piemontese, caratteristica delle valli, indica la via maestra per godersi la montagna d’inverno.
racchettoni, s.m. parola piemontese, indica uno dei passatempi preferiti di chi ha il pallino della neve.
Per i dettagli e le offerte viene dato l’indirizzo www.piemonteitalia.eu. Se però si prova a cercare racchettoni nel sito, non si ottiene alcuna informazione. Nessun risultato neanche per ciaspole*, il nome sempre più diffuso per descrivere questa attività: nelle pagine del sito si parla solo di racchette da neve, il termine dell’italiano standard.
Direi che è un esempio tipico dell’importanza della gestione della terminologia all’interno di un’azienda, non solo in ambito multilingue ma anche monolingue. Se tutti i team impegnati in un progetto, in questo ipotetico caso chi scrive la documentazione, chi crea la campagna pubblicitaria e chi si occupa del marketing, usufruissero di un sistema di gestione della conoscenza aziendale che permettesse di verificare immediatamente (clic del mouse) le voci di un database terminologico, potrebbero vedere che racchettone rappresenta il concetto “attrezzo costituito da un’intelaiatura che si fissa sotto lo scarpone per camminare nella neve fresca senza sprofondare” a cui sono associati anche altri termini, per ciascuno dei quali possono essere specificate modalità e note d’uso:
- racchetta da neve potrebbe essere indicato come il termine preferito nella documentazione ufficiale;
- ciaspola* potrebbe essere classificato come geosinonimo ammesso se nel testo viene indicato che ha lo stesso significato di racchetta da neve; potrebbe inoltre esserci l’indicazione che vada sempre aggiunto come parola chiave in tutte le pagine web sull’argomento, in modo che anche i documenti che non contengono ciaspola nel testo appaiano comunque nei risultati di eventuali ricerche sia all’interno del sito che con i motori di ricerca (SEO);
- racchettone potrebbe essere indicato come parola sconsigliata e consentita solo in contesti particolari, ad es. la campagna pubblicitaria che gioca con l’idea del pallino, e come parola chiave per l’ottimizzazione delle ricerche;
- ciaspa potrebbe apparire come variante regionale obsoleta da evitare nell’uso ma da considerare come parola chiave per le ricerche.
[Aggiornamento: approccio simile a ciaspa anche per caspola, variante in uso nella Val Di Sole, ciastra, variante piemontese riportata nei commenti qui sotto, e craspa, sentita dalle parti di San Martino di Castrozza; un lettore mi ha segnalato anche caspi, variante maschile usata in Val Rendena, nella zona di Pinzolo e Madonna di Campiglio]
I benefici sulla comunicazione aziendale di un processo di questo tipo sono chiari: maggiore standardizzazione e quindi semplificazione e riduzione delle ambiguità, migliore condivisione delle conoscenze sia internamente all’azienda che esternamente tra gli utenti e, in ambito plurilingue, traduzioni più accurate. Ovviamente, è fondamentale che tutti i team in azienda e i loro collaboratori esterni usino il sistema correttamente, ma questa è un’altra storia…
Vedi anche: Database terminologici, per alcuni cenni sulla gestione della terminologia orientata al concetto, e Regionalismi e gestione della terminologia. …
* Sono convinta che la voce ladina ciaspola (da caspo, “cesto”), inizialmente nota solo al settentrione e tra gli appassionati di montagna ma ora molto usata anche dai media nazionali, sia destinata a soppiantare racchetta da neve per la maggiore brevità, per il valore monosemico e perché ne sono già derivati il verbo ciaspolare e il sostantivo ciaspolata; racchettone invece rimane, almeno per me, esclusivamente associato al gioco che si fa in spiaggia d’estate.
Aggiornamento marzo 2014 – A distanza di quattro anni (questo post è stato pubblicato nel 2010) la tendenza è confermata: tra chi pratica l’attività, nelle località di montagna, nei media e nelle occorrenze online la parla ciaspole prevale decisamente su racchette da neve.
Anche i neologismi ciaspolata e ciaspolare sono sempre più diffusi, con centinaia di migliaia di occorrenze online (ma non sono ancora registrati dai vocabolari di italiano).
La gestione della terminologia deve sempre tenere conto delle variazioni diacroniche: nell’ipotetico database terminologico ciaspola dovrebbe quindi diventare il termine preferito in sostituzione di racchetta da neve.
Suomitaly:
Io preferisco il termine “ciaspola” a “racchetta da neve”. Stessa cosa per “ciaspolare” in luogo, per esempio, di “camminare con le racchette da neve”.
In finlandese si utilizza il termine “lumikenkä” (traduzione del corrispondente termine inglese).
Licia:
@Suomitaly: anch’io le chiamo ciaspole, userei racchette da neve solo parlando con qualcuno che so che non va mai in montagna.
La mia attività preferita però rimane lo sci di fondo e a questo proposito, se non sbaglio, in finlandese si usano verbi e sostantivi completamente diversi per descrivere sci nordico (murtsikka??) e sci alpino?
Suomitaly:
Lo sci di fondo si chiama “maastohiihto” mentre quello alpino è “alppihiihto”.
In generale con il verbo “hiihtää” (sciare) si intende lo sci di fondo.
e la ciastra?:
faccio presente che, nel sud piemonte, è diffusissimo il termine ciastre.
Enrica
Licia:
Grazie, ciastre non l’avevo ancora sentito (e anche in questo caso, pur essendo una parola piemontese, non dà nessun risultato facendo ricerche nel sito ufficiale).
Fabio:
la federazione sportiva si chiama FederCiaspole e anche per loro sono ciaspole
http://www.federciaspole.it/
Chiaffredo Bruno:
Da sempre le racchette da neve in Piemonte sono CIASTRE e non capisco perchè si debbano chiamare CIASPOLE che é un termine trentino. Io penso che la terminologia o é indicata in lingua Italiana/toscano (racchetta da neve), oppure se vogliamo indicarla nella lingua regionale CASPOLE vale per la regione del Trentino e CIASTRE per la regione Piemonte. Mi dà fastidio leggere e sentire solo e sempre CIASPOLE qui in Piemonte, é un segno di ignoranza.
Licia:
@Bruno: grazie per il commento.
Credo che racchette da neve sia destinato a rimanere relegato all’italiano formale e in testi scritti, mentre anche nell’italiano standard ormai si stia inesorabilmente affermando ciaspole (da quando ho scritto questo post non ho mai sentito parlare di racchette tra chi le usa, le vende, le noleggia o le propone come attività turistica in loco). Probabilmente in Piemonte sono destinate a coesistere le forme ciastre nell’italiano popolare e ciaspole nell’italiano standard.
Non mi preoccuperei se ciaspole è di origine trentina e non toscana perché la nostra lingua è piena di parole di origine regionale, basti pensare ai molti termini gastronomici come mozzarella, pizza, trenette, grissini, tarallo/taralluccio, cassata, piadina… Qualche altro esempio di parole del lessico comune che hanno origine dialettale:
Fonte: Varietà dell’italiano d’oggi