La Caccia online ai crimini linguistici di Il Disinformatico mi ha fatto venire in mente un paio di scritte o cartelli curiosi che ho visto in giro ultimamente, anche se solo i primi due hanno qualche problemino linguistico:
Nuovo post con cartelli visti al mercato: Chitroli e carchope: l’ortografia imperfetta
Aggiornamento marzo 2011 – Aggiungo il cartello descritto qui con cane svizzero visto in Engadina, a destra il suo cugino austriaco meno agitato:
(altri cartelli rivolti ai proprietari di cani sporcaccioni qui e qui)
Sempre in Engadina si faceva notare anche un altro cartello, in questo caso dall’italiano un po’ approssimativo (p.v. = per vafore???):
Il mio preferito comunque rimane il menu altoatesino…
Aggiornamento settembre 2011 – Cartello visto all’entrata del Duomo di Ragusa Ibla:
Aggiornamento marzo 2012 – Un altro cartello curioso visto in Sicilia, a Monreale, sulla porta di una casa che dava direttamente sulla strada:
Aggiornamento ottobre 2012 – Un segnale di pericolo visto sull’Appennino bolognese e uno di divieto visto in Engadina:
Aggiornamento 2014
Segnaletica di montagna:
Messaggio per chi ha fretta visto davanti a una piadineria in Romagna:
Un “classico” visto più volte lungo i sentieri di montagna:
In Sicilia, un insolito mix di servizi:
Aggiornamenti 2017
Divieti in un bagno valdostano:
Nei bagni austriaci invece non ci sono divieti ma disegni espliciti:
In Austria anche queste indicazioni per turisti americani:
Cartello antistruscio nella stazione AV di Bologna:
Pulizia dietro al cane obbligatoria, davanti e ai lati facoltativa:
Insolita combinazione di divieto e sfondo con insaccati:
In Veneto, strane istruzioni di parcheggio:
Ad Alghero, cartello molto dettagliato sopra una pattumiera:
Nei dintorni, il divieto per l’uomo con 24 pallini:
Vedi anche: altri post che descrivono cartelli, ad esempio Parole curiose: Schlittschuhschritt.
Ilaria:
Un encomio a chi ha avuto l’idea per l’ultimo cartello! 🙂
Licia:
@Ilaria: il cartello sulla ricezione cellulari era in Aspromonte, dove non c’è copertura quasi da nessuna parte, neanche nei paesini. Confesso che era abbastanza divertente osservare i maniaci del telefonino che si aggiravano disperati per trovare un punto dove “prendesse”…