David Lodge dedica il suo ultimo romanzo Deaf Sentence ai suoi traduttori (“conscious that this novel, from its English title onwards, presents special problems for translators”) e lo inizia con una voce di dizionario che elenca i vari significati di sentence (“frase/proposizione”, “condanna”, “sentenza” ma anche “frase memorabile”). Davvero, non deve essere facile tradurre un libro che ha come protagonista un professore di linguistica in pensione con forti problemi di sordità, continui fraintendimenti di quanto gli viene detto ma anche parecchia autoironia: gli effetti comici e i giochi di parole sono assicurati, anche quando i riferimenti non sono del tutto ameni. Molto acute e spesso gustose le innumerevoli osservazioni linguistiche.
Deaf Sentence è sicuramente una lettura piacevole. Non l’ho però trovato all’altezza di altri romanzi di Lodge e infatti temo che me lo ricorderò soprattutto per la descrizione che il linguista ultrasessantenne fa di una ragazza attraente ma molto particolare:
[…] with little make-up, except around her eyes, accentuating their intense blue. It’s like the blue of the Microsoft desktop, luminous but opaque.
Gli occhi dello stesso colore del desktop di Windows XP?!? Chissà se qualcuno li ha mai descritti con #004E98 o in RGB 0,78,152!?!
…
Aggiornamento: il 9 settembre è uscita la traduzione italiana, Il prof è sordo.
…
Vlad:
‘Color desktop’ l’ho già sentito usare, colloquialmente.
Ma è anche dipendente dal periodo. Lungo tutti gli anni Novanta sarebbe stato un turchesone #008080; oggi l’usanza lo vuole più blu, il turchesone di OS/2 e Windows 95 lo vogliono rinnegare tutti.
Licia:
@Vlad, ai tempi di Windows 95 spero che a nessun italiano sia venuto in mente di usare “color alzavola” visto che #008080 era descritto come teal nell’interfaccia originale e qualcuno l’aveva tradotto in italiano, senza farsi troppe domande, usando la prima parola trovata nel dizionario: alzavola (un tipo di anatra, in inglese teal, che ha alcune piume verde-blu sulle ali e da cui prende il nome il colore inglese)! Ne avevo parlato in un post nell’altro blog ma mi rendo conto adesso che non l’ho ripubblicato qui.
Quello dei colori è un argomento interessante, non solo per la loro descrizione e i nomi usati (come si può immaginare non c’è molta corrispondenza tra una lingua e l’altra), ma anche perché sembra che uomini e donne percepiscano diversamente i colori.