La parola inglese in evidenza nel Macmillan Dictionary questa settimana è Britalian: il sostantivo indica una persona del Regno Unito di origine italiana e l’aggettivo è usato per descrivere la cucina italiana imbastardita a uso e consumo dei palati britannici (es. i famigerati spaghetti Bolognaise) oppure, più di recente, ingredienti tipici italiani prodotti in Gran Bretagna (ad es. ricotta e mozzarella descritti dalla BBC in Britalian food). Un sinonimo più neutro e formale per Britalian è Anglo-Italian.
In italiano è attestato solo l’aggettivo anglo-italiano. Il calco britaliano è raro: appare tra neologismi del Vocabolario Treccani e viene usato da Marco Niada nel libro La nuova Londra ma immagino sia destinato ad avere una frequenza d’uso bassissima perché non rappresenta concetti di cui si senta l’esigenza in un contesto culturale italiano.
In inglese Britalian è una parola macedonia subito riconoscibile (la parte iniziale corrisponde anche a Brit). Britaliano, invece, è poco efficace: credo si tenda a notare soprattutto –italiano e probabilmente si analizza l’elemento iniziale come br–, forse poco trasparente perché in italiano si preferisce inglese anche quando si intende britannico.
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Vedi anche: Itanglese (abuso di parole inglesi in italiano), Pasta salad e insalata di pasta (cibo e differenze culturali), Bimbos in stilettos eating pepperoni panini (prestiti italiani in inglese) e Pastachetti, Soffatelli, gelato Boccalone Prosciutto (nomi di prodotti pseudoitaliani in vendita negli Stati Uniti).
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