In contesti informatici il verbo intransitivo navigare esprime l’idea di spostarsi all’interno di un testo, di un sito o di risorse seguendo un percorso specifico.
Sempre più spesso navigare è usato transitivamente (esempi qui). In questi casi non si tratta soltanto dell’ennesimo calco semantico ma anche di un calco sintattico dall’inglese navigate, che prevede sia la forma intransitiva che quella transitiva (ad es. navigate a site).
In italiano, invece, il verbo navigare è quasi sempre intransitivo e per specificare dove si sta “esplorando” andrebbe usato un complemento di luogo: navigare in un sito e non navigare un sito, un falso amico che trovo molto fastidioso. …
Vedi anche Termini in evidenza per un problema simile con il verbo migrare e I fratelli Grimm e la navigazione nei siti Web sulla traduzione di breadcrumb navigation.
Licia:
Postilla: navigare è transitivo anche in italiano quando ha il significato di “solcare”, ad es. navigare i mari.
Vlad:
Navigare in informatica è un verbo metaforico. Come lo rapportiamo al campo semantico originale?
Il mare è la rete, il sito è un porto? Se è così è presto detto: nel porto la nave si ormeggia, non si va avanti e indietro in pochi metri d’acqua con un transatlantico: né complemento oggetto, né stato in luogo, solo moto a luogo.
Stavo per opporre che anche gli anglosassoni hanno lo stesso problema (la destinazione non fa da oggetto a ‘navigate’), ma per loro è già transitivo nel senso di ‘attraversare’ qualsiasi luogo (es. ‘She could barely navigate the stairs in the dark’). Ammetto che ‘attraversare’ un sito è meno poetico che ‘navigarci’.
Ma mi fa sempre l’immagine del transatlantico avanti e indietro per pochi metri.
Licia:
@ Vlad, grazie per il commento.
In italiano l’etimologia di navigare è subito riconoscibile e credo che per questo ci venga spontaneo associare il verbo a spostamenti sull’acqua, letteralmente e metaforicamente.
In inglese, invece, questa associazione non è ovvia e di solito l’azione di viaggiare in mare è espressa dal verbo sail (raramente anche da navigate, ma è un uso arcaico). Nella sua accezione principale, il verbo inglese navigate non fa immediatamente pensare a navi in mare: il significato è quello di trovare la strada da seguire con l’aiuto di punti di riferimento (in qualsiasi tipo di luogo, come già facevi notare). Lo descrive bene l’Oxford Advanced Learner’s Dictionary:
“to find your position or the position of your ship, plane, car etc. and the direction you need to go in, for example by using a map: to navigate by the stars • I’ll drive, and you can navigate. • How do you navigate your way through a forest?”
In questo senso, secondo me, l’accezione informatica di navigate è semplicemente una naturale evoluzione del significato di cui sopra. Ancora dall’OALD:
“(computing) to find your way around on the Internet or on a particular website”
Credo che in italiano il significato informatico di navigare ci possa lasciare un po’ perplessi perché non ci rendiamo subito conto che si tratta di un calco semantico, ovvero un nuovo significato entrato nella lingua, e interpretiamo la metafora facendo invece riferimento ai significato italiano “standard” di navigare.