Alla radio c’è una pubblicità insistente per un servizio di informazioni telefoniche che si conclude con l’esortazione “Ringa 12 54”. Pensavo di aver capito male e invece dicono proprio ringa!! Difficile stabilire se il creativo che ha avuto l’idea abbia coniato una voce onomatopeica modellata sullo squillo del telefono o se si tratti invece di un calco del verbo inglese (britannico) ring. Trovo ringare inquietante, anche perché suona molto simile a ringhiare…
Mi ha fatto però pensare al termine inglese nudge, letteralmente “dare una gomitatina”, che in Windows Live Messenger (in Italia più noto come MSN) indica un segnale visivo e acustico per attirare l’attenzione di chi partecipa a una conversazione e che in tedesco è stato reso in maniera davvero efficace, Rrring!
Quando si introduce un nuovo concetto che nella lingua di partenza è designato da un termine che non ha un equivalente nella lingua di arrivo – o magari ce l’ha ma non è adatto al contesto o al registro – sono disponibili varie opzioni.
Ad esempio, si può creare un neologismo, come Rrring! in tedesco, oppure si può risemantizzare una parola o un’espressione esistenti, anche se meno specifici, decidendo quali aspetti del concetto (caratteristiche distintive) debbano essere privilegiati o resi espliciti e a quali si possa eventualmente rinunciare.
Spesso lingue diverse ricorrono a strategie diverse: nella localizzazione di Messenger alcune lingue hanno adottato il prestito nudge e altre hanno scelto un’espressione descrittiva, come chamar a atenção per il mercato brasiliano. Altre ancora hanno preferito la risemantizzazione, ad esempio toque in portoghese (Portogallo) evidenzia l’aspetto “fisico” del verbo inglese mentre zumbido in spagnolo quello sonoro. Il termine italiano trillo invece comunica che si tratta di un segnale acustico ma trasmette anche l’idea della vibrazione (segnale visivo).