Silenzio… the server is quiesced

Post pubblicato il 24 novembre 2008 in blogs.technet.com/terminologia


Il messaggio di errore Server is currently quiesced ha attirato l’attenzione di Language Log e ha portato a una disquisizione morfosintattica sul termine quiesce in ambito informatico.

ShhhhhhhIl verbo quiesce /kwɪ’ɛs/ è raro nell’inglese standard, tanto che molti dizionari non lo registrano. Significa "diventare (più) silenzioso", ha la stessa etimologia latina del più comune quieten ed è un verbo intransitivo

In ambito informatico, invece, quiesce è stato trasformato in un verbo transitivo che descrive l’azione "rendere temporaneamente e/o gradualmente inattivo", ad es. un processo, un server, un database, ecc.  Chi parla una lingua neolatina probabilmente riconosce questo significato (cfr. quiescenza) ma in inglese risulta nuovo, come si vede da questo commento al post originale:

It would appear that one geek, or one team of geeks, came up with this new use of quiesce, so well done to them, I guess, for inventing a non-idiotic usage that’s stuck.

L’esempio di quiesce mette in evidenza un aspetto tipico della terminologia informatica: per esprimere concetti specifici si può attingere all’enorme lessico inglese e appropriarsi di termini insoliti o desueti, dando loro un nuovo significato non presente nella lingua standard, tramite risemantizzazione. In questi casi nel processo di localizzazione i termini vanno visti come "etichette" e si deve lavorare soprattutto sul concetto che rappresentano e il contesto d’uso: le indicazioni di dizionari monolingui e altri riferimenti non specializzati raramente sono utili*.

Nei prodotti Microsoft il verbo quiesce è usato in Office SharePoint Server dove fa riferimento alla disattivazione graduale di un servizio, una server farm o un modulo, effettuata non accettando nuove sessioni e consentendo alle sessioni esistenti di essere portate a termine.

In mancanza di un verbo italiano specifico si è optato per disattivare, scelta condivisa da parecchie lingue; altre hanno preferito l’equivalente di "sospendere", "passare alla modalità inattiva", "fermare" e anche silenciar (portoghese) e passivisere (norvegese). In tutti i casi è stato messo in evidenza uno degli aspetti espressi dal concetto originale, ricorrendo a termini già esistenti e dal significato più ampio ma perdendo l’unicità del neologismo semantico quiesce.

Ancora una volta, difficile competere con la ricchezza lessicale inglese!

   
* Esempio di come non sia sempre possibile fare riferimento al significato standard dei termini inglesi: i commenti al post Domande sulle risposte.


Commento di .mau. al post originale:

insomma, il server è in pensione :-)  In realtà per l’italiano basterebbe ritornare a fare come nel secolo scorso e crearceli anche noi, i neologismi. Pensa al gergo calcistico di Giuan Brera…

Commento di Iso:

Il Merriam Webster riporta (http://www.merriam-webster.com/dictionary/quiescent) quiescent, dal latino quiescere e propone come sinonimo latent, anch’esso di derivazione latina, da latere, per il quale offre, come sinonimi, dormant, quiescent, potential.  Il Longman (http://www.ldoceonline.com/dictionary/quiescent) ne riporta la natura formale. Il De Mauro lo riporta, col significato di inattivo e riporta anche quiescere. Il Treccani fa invece riferimento all’ambito scientifico (vulcanologia). In entrambi i casi (per la ricerca sul Battaglia è necessario un po’ più di tempo disponendo solo della versione cartacea), si tratta di un vocabolo colto, direi dotto.  Qualche giorno fa Dennis Baron (http://illinois.edu/blog/view?blogId=25&topicId=2356&count=1&ACTION=VIEW_TOPIC_DIALOGS&skinId=286) ha ironizzato sulla decisione di tre cittadine inglesi di bandire l’uso del latino perché lontano dall’uso comune. Perché rinunciare all’uso sapiente di un termine di connotazione dotta banalizzandolo, specie quando la lingua di destinazione lo ospita ancora nell’uso comune e il prodotto di riferimento non è esattamente di uso generale?  A volte è il malinteso rispetto per gli utenti a trasformarli in utonti.

Commento di Alex:

Posso capire i problemi che il messagio ‘Server is currently quiesced’ avrà causato!  Probabilmente lo sai che c’é anche il verbo ‘acquiesce’ http://www.thefreedictionary.com/acquiesce , che non vuol dire proprio il contrario di quiesce!
Immagino che ci siano abbastanza anglofoni che sappiano di ‘acquiesce’ ma non quiesce! A volta l’inglese e l’italiano sembrano parenti, mentre altre volte non sembra per niente il caso!  Il trucco é di sapere quando le due lingue si assomigliano, ma non é facile!

Mia risposta:

@ .mau. Confesso la mia ignoranza abissale per tutto quello che ruota attorno al mondo del calcio (al punto che non ho neanche visto la finale dei mondiali, ed ero in Italia!), in compenso tale Carlo Brera, traduttore un po’ maldestro, mi aveva dato parecchi spunti per la tesi  😉

@ Iso: qui stiamo discutendo il verbo quiesce e non l’aggettivo quiescent e il quadro è un po’ più complesso. Personalmente credo che un eventuale verbo quiescere risulterebbe fuori luogo in un prodotto localizzato in italiano (non oso immaginare, ad esempio, il participio passato: the server is quiescing and will be fully quiesced at <time> = il server…?).
Cerchiamo sempre di valutare i termini nel contesto di tutta la terminologia usata nel prodotto e non individualmente; quella che abbiamo scelto ci è sembrata la soluzione più adatta.
Liberi, ovviamente, di pensarla diversamente 🙂

@ Alex, per fortuna finora a nessuno è ancora venuto in mente di usare acquiesce nel software Microsoft, anche se credo che, nel caso, ce la potremmo cavare con acconsentire 😉

Infine un commento di Elio:

Aggiungo un significato dell’aggettivo "quiescent". Il contesto è l’elettronica e il significato mi sembra leggermente diverso da quello del verbo "quiesce" in SharePoint: in elettronica "quiescent current" e termini correlati vengono tradotti in "corrente a/di riposo".
Preciso che in questo ambito "quiescent" è un termine comune e non considerato insolito come invece il verbo "quiesce".