Post pubblicato il 7 luglio 2008 in blogs.technet.com/terminologia
Continua a tornarmi in mente l’articolo The Pasta Salad Manifesto, letto recentemente nella rivista americana Slate e a suo modo davvero indimenticabile.
Mi dà lo spunto per ricordare come alcune parole o locuzioni simili in lingue diverse, in questo caso pasta salad e insalata di pasta, possono sembrare assolutamente equivalenti ma in effetti possono assumere connotazioni particolari influenzate dalla propria cultura di appartenenza.
Secondo l’autrice, tra i punti salienti per un’ottima riuscita della pasta fredda:
- consigliabile cominciare con pasta tipo tagliatelle (presumibilmente OK quelle all’uovo, basta che non siano fresche);
- per un tocco asiatico, particolarmente adatti i cellophane noodle cinesi o i soba noodle giapponesi;
- preferibile evitare i tortellini;
- non usare il burro come condimento;
- sconsigliato l’aceto balsamico;
- la maionese non è una buona idea;
- non usare ranch dressing (condimento a base di latticello o panna acida, maionese, cipollotti e aglio in polvere. Mmmmh!);
- il parmigiano non è adatto perché non dà la cremosità e la punta di acidità garantite invece dal caprino o dal manouri;
- una combinazione vincente: peperoni arrostiti, basilico, feta e carne di agnello alla griglia (magari al sangue per dare un po’ di colore?).
Non credo sia necessario aggiungere altro per ribadire come a prima vista i termini pasta salad in inglese (americano) e in italiano insalata di pasta sembrino equivalenti, ma in realtà non esprimono proprio lo stesso concetto…