Il bel Paese dove il weekend suona

Post pubblicato il 26 settembre 2008 in blogs.technet.com/terminologia


Articolo interessante su Treccani.it, Il bel Paese dove il weekend suona di Silverio Novelli, in particolare la sezione In guerra contro l’inglese.

Con riferimento al sondaggio della Società Dante Alighieri sull'(ab)uso delle parole straniere in italiano, a cui era stato dato abbastanza rilievo nella stampa estera (es. qui e qui) e in parecchi blog, Novelli fa un’analisi della presenza effettiva dei termini inglesi in italiano, rilevando che sono utilizzati soprattutto in ambiti specializzati (informatica, economia, finanza, ecc.) e che nel linguaggio comune in realtà hanno scarsa presa:

La quota più cospicua di parole d’origine inglese è d’importazione recente e di ambito settoriale (qui l’inglese sopravanza il francese); ma se ci si restringe ai circa 50.000 lemmi del vocabolario corrente (sedimentate da più tempo), la percentuale delle voci d’origine francese è del 5%, mentre è del 3% per l’inglese. Se ci si focalizza poi sul fondamentale vocabolario di base (i mattoncini lessicali di quel solido costrutto di cui sono fatte gran parte delle nostre conversazioni quotidiane), la percentuale di anglicismi si abbassa allo 0,7% (50 parole), quella di francesismi è del 5,7% (più di 400 parole). Insomma la reale capacità di penetrazione degli anglicismi è limitata. «La sensazione – scrive Giuseppe Antonelli – è che il fenomeno si allarghi – come suol dirsi – a macchia d’olio, cioè in modo esteso ma superficiale: abbastanza sistematico, ormai, nella comunicazione di massa, sicuramente più esteso di prima nella lingua di tutti i giorni, ma ancora molto lontano dall’intaccare il nucleo della lingua spontanea, della comunicazione familiare».

Degli anglicismi ogni anno immessi a carrettate da molti dizionari dell’uso nel lemmario, a breve molti se ne vedranno scorrere, cadaveri, lungo il fiume: questione di anni. 

Buon fine settimana!!

Aggiornamento 2010 – Vedi anche: itanglese e Una casa shabby al punto giusto, per esempi di parole inglesi (ab)usate in italiano.


Commento di Elio:

Più o meno alla stessa conclusione era giunto Edoardo Lombardi Vallauri nella trasmissione Castelli in Aria su Radio3 (circa un anno fa).