Post pubblicato il 17 aprile 2008 in blogs.technet.com/terminologia. Da allora le modalità di uso del telefono e relativi costi sono cambiati notevolmente sia in Italia che negli USA.
Un post recente di Language Log fa riferimento a un articolo del New York Times e segnala che l’uso degli SMS si sta diffondendo anche negli Stati Uniti.
È una notizia che può fare sorridere un europeo ma è rassicurante per chi ha a che fare con l’internazionalizzazione. Mi è capitato spesso di dover segnalare utilizzi “europei” degli SMS del tutto sconosciuti agli americani.
I colleghi americani, invece, si stupivano alla richiesta che i riferimenti ai cercapersone (pager) potessero essere eliminati facilmente dai prodotti localizzati perché non rilevanti in Europa: facevano fatica a credere che qui avessero un ambito d’uso molto limitato, sostituiti da telefoni e SMS, perché negli Stati Uniti sono invece dispositivi ancora molto diffusi, anche in ambiti non lavorativi.
È importante riconoscere queste differenze culturali nelle fasi iniziali del ciclo di sviluppo del prodotto in modo da ridurre al minimo gli interventi necessari durante la localizzazione.
Aggiornamento novembre 2009 – Language Log propone alcune recenti strisce a fumetti per tornare sull’argomento SMS (texting) e sulla loro ritardata diffusione negli Stati Uniti che, come commentano i lettori, era probabilmente dovuta a questioni di costi (in Europa le telefonate costano più che non negli USA, dove si tende a pagare una cifra mensile che include molti minuti di telefonate e quindi gli SMS non erano percepiti come un modo di risparmiare) e di standard (non era possibile inviare SMS tra operatori diversi).
Vedi anche: Parole dell’anno “tecnologiche” negli USA, sull’attenzione data a neologismi legati agli SMS.
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