SuperBum! Marchionimi in libertà

Super- è un primo elemento di composti italiani di origine latina, ma siamo così abituati a vederlo anche all’interno di anglicismi che la combinazione con una parola poco frequente che termina in consonante ci condiziona a pensare all’inglese, in questo caso a un esempio scoppiettante di inglese farlocco:

Carta igienica SuperBum super soffice

Dubito che i potenziali “effetti collaterali” linguistici siano stati considerati da chi ha avuto l’idea di denominare SuperBum una linea di carta igienica (e di tovaglioli di carta), dandole un nome che per chi conosce l’inglese purtroppo risulta piuttosto ridicolo: bum è la parola informale del lessico comune per il sedere, la parte anatomica a cui è destinato il prodotto.

Come ha osservato Emy Canale, che ha scoperto SuperBum in un supermercato, l’elemento Bum va inteso come la parola italiana di origine onomatopeica bum, o in alternativa come un adattamento alle convenzioni di scrittura italiane della parola inglese boom, ormai più frequente di bum. La grafica della confezione richiama infatti uno scoppio (ehm…) e nel sito del marchio Vit si ha la conferma di questa interpretazione:

Un’esplosione di qualità!

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Imbotulinato: è parasintetico

foto di politico italiano con fumetto che indica commento con parole “È tutto imbotulinato!”

Ho captato una conversazione in cui un politico italiano che ha ammesso qualche ritocchino estetico veniva descritto come “tutto imbotulinato”.

È un occasionalismo che non avevo mai sentito e che mi ha colpita perché è un esempio di creatività linguistica che risulta immediatamente comprensibile e molto efficace. Non mi stupirei se la persona che l’ha usato l’avesse addirittura “inventato” al momento, grazie a un particolare meccanismo di formazione di neologismi denominato parasintesi.

La parole parasintetiche, principalmente verbi, sono formate da una base nominale o aggettivale che si combina simultaneamente con un prefisso e un suffisso (o in alternativa un processo di conversione). Esempi: ad-dens-are, de-caffeinare, in-tener-ire, im-burr-are, s-briciol-are.

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Auguri di “buon ponte” al gatto defunto

Una notiziola dalla provincia italiana con lo zampino dell’inglese:

Foto di manifesto funebre per “TATO di anni 20”. Titolo: “Cuneo, manifesti funebri per un gatto, arriva lo stop del Comune”. Testo: “è mancato al nostro affetto il nostro amato gatto. Lo annunciano con dolore augurandogli un buon ponte i suoi genitori umani Stefania e Claudio”, così i legge nel manifesto funebre, corredato da una foto dell’anziano micio sdraiato al sole.

Ho riportato le prime righe della notizia perché sono sicura che leggendole qualcuno si sarà chiesto cosa mai significhi augurare un buon ponte a un animale defunto (improbabile il significato vacanziero!). Non ho animali e non ho familiarità con il lessico di chi li accudisce, però sono riuscita a intuire il senso grazie a un dettaglio che manca nel testo dell’articolo ma appare invece sul manifesto: l’emoji 🌈.

The Rainbow Bridge

Ho scoperto così che anche in italiano è stato adottato, reinterpretandolo, un eufemismo che in inglese comunica la morte di un animale d’affezione. È molto usato sui social e fa riferimento a un luogo paradisiaco dove gli animali defunti conducono un’esistenza felice in attesa di ricongiungersi con il loro padrone, e al ponte arcobaleno che vi conduce, the Rainbow Bridge (anche con iniziali minuscole the rainbow bridge).

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Falsi amici grafici e suggestivi

pulsante Etichette in BlueskyNella piattaforma di microblogging Bluesky, il social che per molti sta sostituendo X, l’opzione Etichette consente di classificare come contenuto per adulti foto o altri elementi multimediali che si allegano a un post:

Finestra di dialogo “Aggiungi un avviso sul contenuto” con le istruzioni “Scegli le etichette che si adattano meglio ai media che stai pubblicando. Se non ne viene selezionata nessuna, questo post è adatto a tutti i tipi di pubblico” e 3 opzioni relative a “Contenuto per adulti”: 1 Suggestivo, 2 Nudità, 3 Adulti. Più sotto c’è la voce “Altri” che consente di selezionare “Media grafici”

Confrontando l’interfaccia italiana con la versione originale in inglese si ha la conferma che nella localizzazione non sono stati riconosciuti due falsi amici, con conseguenti traduzioni fuorvianti:

In inglese le 3 opzioni per “Adult Content” sono 1 Suggestive, 2 Nudity, 3 Adult. Per “Other” si può selezionare l’opzione “Graphic Media”

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Cos’è un LLM, spiegato in immagini

Tra i termini dell’intelligenza artificiale che ormai appaiono anche nel lessico non specialistico c’è modello linguistico di grandi dimensioni, spesso indicato con l’acronimo originale inglese LLM (large language model).

Identifica una rappresentazione matematica complessa di un modello linguistico statistico, addestrato su un’enorme quantità di dati, che consente di eseguire attività di elaborazione e produzione di linguaggio naturale che appaiono del tutto simili a quelle degli esseri umani (un esempio sono i chatbot come ChatGPT).

Per capire cosa c’è alla base di un LLM e come funziona è molto efficace il video Large Language Models explained briefly, in inglese ma anche con sottotitoli:

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Black Fryday: ignoranza o ipercorrettismo?

Esempi da pubblicità: 1 Affrettati il Black Fryday passa velocemente! 2 Black Fryday alle porte: cos’è e quando arriva 3 Il Black Fryday più pazzo dii tutti! Sconti su tutta la collezione! 4 Black Fryday Kit

In questi esempi il concetto ormai familiare di Black Friday, il venerdì di grandi sconti successivo al quarto giovedì di novembre (Giorno del Ringraziamento negli Stati Uniti), è diventato la nera giornata del fritto, fryday.

È un errore di ortografia che potrebbe essere considerato un esempio di ipercorrettismo, “errore causato da scarsa conoscenza e da interferenza linguistica, le quali agiscono da stimoli correttori nei confronti di una parola, di una forma grammaticale o di un costrutto, giudicati errati”, in altre parole la sostituzione volontaria o anche inconsapevole di una forma corretta con una scorretta.

In questo caso potrebbe essere intervenuta la convinzione che l’ortografia inglese fa grande uso della lettera y in finale di parola, come in day, mentre i è rara, e allora è stata usata una y anche per fri-. Chi l’ha fatto evidentemente non sa o non si rende conto che fry significa friggere, fritto, frittura, oppure c’è stata anche un’interferenza dovuta alla pronuncia, che in fri- di Friday e in fry è la stessa, /fraɪ/.

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La misteriosa scritta sul muro

Da una notizia sul regista americano David Lynch:

Testo in italiano: Lynch, che cominciò a fumare a 8 anni, ha raccontato di aver smesso soltanto nel 2022, quando le sue condizioni diventarono così gravi da impedirgli di muoversi «senza affannarsi»: «a un certo punto ho visto una scritta sul muro. Diceva: “se non ti fermi, morirai tra una settimana”»

Chi legge probabilmente si domanderà di quale muro si tratta (casa propria, strada, o altro) e chi ha prodotto la scritta, però non viene specificato null’altro.

È un esempio di traduzione imprecisa in cui non è stata prestata sufficiente attenzione al testo originale inglese, dove il dettaglio significativo è l’articolo usato:

Testo in inglese: In 2020, Lynch was diagnosed with emphysema, but even that alarming news wasn’t enough to get him to stop. It took two more years before he finally gave it up. “I saw the writing on the wall. and it said, ‘You’re going to die in a week if you don’t stop,’” says Lynch

In inglese the writing indica che è la scritta, quindi un riferimento specifico e già noto anche al destinatario. L’uso dell’articolo determinativo avrebbe dovuto segnalare a chi ha tradotto che, in mancanza di altri elementi identificativi, non poteva trattarsi di un oggetto particolare ma di una metafora e quindi di un’espressione figurata.

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Come si traduce broligarchy?

Titoli in inglese: 1 How to survive the broligarchy: 20 lessons for the post-truth world; 2 The Age of Broligarchy; 3 The Far Right Brolicarchy of Yarvin, Thiel and Musk. Titolo in italiano: La vittoria di Trump negli Stati Uniti inaugura una nuova era: l’era dei brolicarchi

Broligarchy è una parola inglese apparsa recentemente in alcuni media in associazione alla futura presidenza Trump. È formata da bro + oligarchy e il suffisso –archy, corrispondente all’italiano –archia, fa capire facilmente che si tratta di un tipo di governo o di dominio. Il significato specifico di broligarchy però non è trasparente senza alcune informazioni aggiuntive.

  • Oligarchy, come il corrispondente italiano oligarchia, indica una forma di governo in cui il potere è concentrato nelle mani di un ristretto gruppo di persone, gli oligarchi. Nel senso esteso contemporaneo di oligarchia il potere è principalmente di tipo economico e le persone che lo esercitano a proprio vantaggio, e che hanno un’influenza preponderante, non sono necessariamente parte di un governo: l’esempio più noto è quello degli oligarchi russi che condizionano la vita dell’intera società russa.
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USA: zar dei confini e ignoranza dei media

Notizia in inglese dell’11 novembre 2024:

testo: Trump announces Tom Homan, his former acting ICE director, will be administration’s ‘border czar’

Inevitabile che nei media italiani la locuzione border czar venisse tradotta letteralmente, senza alcuna riflessione su come vada interpretata, perché non sono stati riconosciuti i falsi amici czar ≠ zar.

Alcuni esempi di titoli in cui appaiono zar confine, di confine, del confine e dei confini:

Esempi: 1 Donald Trump nomina l’intransigente Tom Homan zar di confine (Rai News); 2 Tom Homan, lo zar dei confini, avverte i migranti irregolari (Secolo d’Italian); 3 Tom Homa, chi è zar confini di Trump (Adnkronos); 4 Trump nomina il falco Tom Homan come zar del confine (ANSA)

Ripropongo quanto già illustrato in Gli zar possono essere falsi amici [2021].

In inglese la parola tsar o tzar o czar ha lo stesso significato storico di zar in italiano (titolo imperiale usato in alcuni paesi slavi e in particolare in Russia fino alla rivoluzione del 1917), ma ha anche accezioni figurate tipiche del linguaggio giornalistico e della politica, ora prevalenti, che invece sono assenti in italiano.

Czar può significare autocrate ma più spesso nell’uso contemporaneo indica una persona che ha poteri straordinari o a cui è conferita un’autorità particolare in un determinato campo. In inglese possono essere chiamate czar figure che in italiano descriveremmo come responsabile straordinario, commissario straordinario o superdirigente o in alcuni casi massimo esperto oppure, in diplomazia, inviato straordinario o ministro plenipotenziario.

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Ci risiamo: Trump, Trumpspeak e trumpismi

Vignetta di Steve Bright con Trump che spacca una porta con un’ascia urlando I’M BAAAK! e lo zio Sam si nasconde terrorizzato. Commento: “Like no one has ever seen before”. But we have. And here we go again.

Cosa significa una nuova presidenza Trump ce lo possiamo purtroppo immaginare, anche se non lo sappiamo con certezza. Cosa significa invece la parola inglese trump si spiega facilmente:

  • nei giochi a carte il sostantivo trump è la briscola. In senso figurato l’espressione trump card equivale ad “asso nella manica" e il verbo trump a “superare, avere la meglio”. In queste accezioni trump è una parola di origine latina, allotropo di triumph (trionfo);
  • ha invece etimologia germanica e onomatopeica trump, forma arcaica di trumpet che permane solo nelle locuzioni the last trump e the trump of doom, la tromba del giudizio universale; da questa accezione deriva il verbo informale ma solo britannico trump, emettere sonore flatulenze (nulla a che vedere con la sigla PEOTUS, acronimo di President Elect Of The United States, il ruolo di Trump fino al prossimo febbraio).  

Anche il cognome Trump è di origine germanica, probabilmente da trumpe, “tamburo”. Più inquietante (nomen omen?) l’etimologia del nome proprio Donald, “dominatore del mondo”.   

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Uniche certezze sulle elezioni americane

Vignetta sulle elezioni presidenziali americane e word cloud con le parole descritte in questo post

Negli Stati Uniti oggi 5 novembre è Election Day (il martedì dopo il primo lunedì di novembre) e i sondaggi sulle elezioni presidenziali non sono in grado di indicare chi tra i due candidati prevarrà.

L’unica certezza su quello che succederà oggi sono le parole ed espressioni che sicuramente troveremo nelle notizie in italiano. Ripropongo qui alcuni plastismi e falsi amici ricorrenti che ho già evidenziato negli anni scorsi. 

In Cliché dei media italiani: the Donald, tycoon ho descritto due nomi immancabili nelle notizie italiane su Trump ma che in inglese non vengono affatto usati nel contesto delle elezioni presidenziali. Alquanto improbabile che un consigliere di Trump lo chiami allo stesso modo della prima moglie, come invece fa intendere questo titolo: Il consigliere di Trump all'AGI: “Vi spiego perché vincerà The Donald”

Un classico di tutte le elezioni, non solo americane, è l’errore exit pool anziché poll, cfr. I problemi degli exit pool / pole.

Testo: Elezioni USA 2024: notizie, exit pool e risultati

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Desaparecidos in Spagna?

Un dettaglio osservato da @jhack in una notizia sull’alluvione del 29 ottobre a Valencia è rappresentativo di un fenomeno ricorrente nei media italiani:

Testo da un articolo del Corriere della Sera: “Nel giorno in cui le autorità spagnole decidono finalmente di dispiegare a pieno la macchina logistica per affrontare l’emergenza, un’anziana trovata viva in casa, abbracciata al cadavere della cognata, e un’altra donna estratta da un sottopassaggio, sollevano lo scontato interrogativo su quante persone si sarebbero potute salvare con interventi più tempestivi. Le vittime accertate sono 211 (molte ancora da identificare) ma le stime sui desaparecidos le alzerebbero a dieci volte di più.”

È l’ennesimo esempio di terrore delle ripetizioni e conseguente ricerca ossessiva di sinonimi che prevalgono sulla precisione e la correttezza delle informazioni. Spesso, come in questo caso, le alternative scelte tradiscono conoscenze inadeguate del lessico italiano.

Titolo in spagnolo: “Qué se sabe sobre los desaparecidos de Valencia: por qué no se conoce la cifra real”

In spagnolo la parola desaparecido indica genericamente una persona di cui non si sa né dove sia, né se sia ancora in vita. In italiano invece è stata acquisita come prestito con un’accezione specifica e una restrizione di significato rispetto alla lingua originale, come spesso accade ai forestierismi.

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Zucche, cocomeri e altri grandi frutti di Halloween!

Ormai è noto che il Grande cocomero dei Peanuts nell’originale inglese in realtà è una zucca, Great Pumpkin. Quando ho visto Grande cetriolo nella striscia tradotta in italiano mi è venuta subito la curiosità di sapere che altro frutto fosse stato usato nell’originale perché ho pensato che Great Cucumber fosse poco probabile. Ho scoperto che è un acino d’uva:

Nella striscia il nome di entità alternativa Great Grape funziona non solo perché l’uva è un altro frutto autunnale, quindi coerente con il contesto di notte di Halloween, ma anche perché è un nome immaginario in cui si riconoscono due costrutti che in inglese sono ricorrenti in giochi di parole e in nomi memorabili:

  • allitterazione, la ripetizione di una stessa consonante o sillaba in parole contigue, qui a inizio parola: grgr 
  • coppia minima: due parole di una stessa lingua che si differenziano per un solo fonema, collocato nella stessa posizione in entrambe, qui /ɡreɪt/ vs /ɡreɪp/  (altri esempi in Coppia minima per sorridere in absentia). 

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Inglese farlocco cringissimo: How ARS you?

immagine di personale medico all’estremità della scritta gigante HOW ARS YOU?

Ho ricevuto varie segnalazioni della pubblicità di una casa di cura di Roma, Ars Medica, che reclamizza i propri servizi con l’infelice gioco di parole HOW ARS YOU?

Stranamente tra le specialità della clinica romana non c’è la proctologia, che è il ramo della medicina che può venire in mente a chi conosce sufficientemente bene l’inglese. Temo infatti sia inevitabile che lo slogan faccia pensare alla parola volgare arse, culo, che in senso figurato è simile a testa di c… (ma è anche un verbo).

How ARS you? è un esempio maldestro di inglese farlocco, pseudoinglese pensato da italiani per italiani che hanno solo conoscenze scolastiche dell’inglese: in questo caso è sufficiente sapere la frase elementare how are you?

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“Posa il fiasco!” (però non in inglese)

L’espressione posa il fiasco! è ricorrente sui social da almeno una decina di anni, però non è ancora registrata da nessuno dei principali dizionari italiani. Se una persona non di madrelingua mi chiedesse cosa significa, sarebbe facile chiarire che è una reazione sarcastica, non volgare ma implicitamente offensiva, verso qualcuno che fa affermazioni insensate, inverosimili, assurde o palesemente false, come quelle di un ubriaco che non è in pieno possesso delle proprie facoltà mentali.

Per far capire perché è un insulto stringato ma incisivo andrebbe però spiegato che l’abbinamento delle parole posare e fiasco è particolarmente efficace grazie a connotazioni aggiuntive e informazioni extralinguistiche che fanno parte delle conoscenze enciclopediche di parlanti nativi:

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